La pelle (quinta parte)

Se si riuscisse a dare a ciascuno
la giusta dose di nutrimento ed esercizio fisico,
avremmo trovato la strada per la salute.
(Ippocrate)

Pianeta Pelle

Provo a completare l’argomento “pianeta pelle” con considerazioni di tipo olistico.

E’ risaputo, a parole, ognuno di noi ricerca costantemente il benessere, ovvero lo stare bene con noi stessi e con gli altri. Purtroppo, quasi sempre, una “disarmonia” nel nostro stato psico-fisico porta a quelle che vengono definite malattie, ovvero a manifestazioni di un disequilibrio energetico causato spesso da stati d’animo negativi o frutto di un ambiente improprio o, più in generale, di situazioni avverse.

Equilibrio

Ogni operatore del benessere può contribuire a riequilibrare l’armonia psico-fisica grazie all’uso di tecniche “energetiche”, ma, perché no, anche artistiche, culturali e spirituali che sfociano nell’attivazione di processi di cambiamento e di crescita della consapevolezza di sé.

Scopo delle terapie in genere, in primis di quelle “naturali”, è promuovere l’autoguarigione, ristabilire il funzionamento armonico degli elementi fisici e biochimici del corpo e della mente, nei tempi e nei modi consoni all’essere umano in quanto individuo, senza sovvertirne e forzarne i ritmi.

Rapporto fra terapeuta e paziente

Il tratto che accomuna tutte le pratiche terapeutiche non convenzionali, peraltro molto diverse tra loro (quali, per citare solo quelli di pertinenza medica, la medicina ayurvedica, l’agopuntura, l’omeopatia la fitoterapia), ma anche i vari tipi di massaggio (la reflessologia plantare, la floriterapia, l’osteopatia, la kinesiologia..) è l’accentuazione del rapporto fra terapeuta e paziente, ovvero il considerare ogni paziente un caso a sé che, come tale, va considerato non come un “corpo” portatore di sintomi e segni, ma come un “unicum” da interpretare e ricondurre ad un suo equilibrio.

A dire il vero, non tutte queste pratiche sono sorrette da studi sistemici riconosciuti e basati sui criteri ortodossi del metodo sperimentale. Alcune di esse sono comunque interpretabili facendo riferimento a consolidati riscontri scientifici pur essendo frutto, in realtà, di un empirismo millenario (vedasi ad esempio l’analgesia endorfinica dell’agopuntura).

Operatori del Benessere

D’altronde, in Medicina, sono ancora ampie le “aree grigie”, alle quali non si è in grado di dare risposte certe e soddisfacenti, ma a cui non sembra irrealistico negare uno spazio di complementarietà alla medicina tradizionale. E’ necessario, per ogni “operatore del benessere”, non tradire gli imperativi etici del non illudere, del non sottrarre al paziente cure efficaci, del non danneggiare (primum non nocere!) e del non speculare, così come è importante consultarsi sempre anche con lui riguardo alle cure da mettere in atto.

Non va poi mai dimenticato l’aspetto umano: l’ascoltare, il comprendere, l’aiutare, il partecipare, il lenire sofferenze e il consolare. Anzi, forse, è proprio qui il punto: il successo crescente di queste terapie risponde proprio alla necessità del soddisfacimento di questo tipo di esigenze.

A mio parere, il continuo evolversi della medicina, soprattutto nella componente diagnostico-terapeutica, assieme alla crescente domanda di benessere della società odierna, ha mutato il rapporto medico-paziente trasformandolo spesso in una semplice questione di domanda-offerta senza un benché minimo rapporto interpersonale.

Rapporto medico/paziente

In alcuni casi gli aspetti “umanitari” sono solo un lontano ricordo di quando il medico era più vicino al paziente e alla sua famiglia e, in qualche modo, lo era anche empaticamente. All’apparente, percepito, atteggiamento asettico del medico odierno nei confronti dei problemi dei “suoi”pazienti (doveroso precisare che laddove c’è un effetto ci sono una o più cause scatenanti), si contrappone la figura dell’operatore del benessere, che, per propria intima sensibilità e per la tipologia del lavoro, ha con il paziente un rapporto più confidenziale.

E’ fuori di dubbio che la necessità di questo rapporto sia di per sé una componente essenziale nella riuscita del piano terapeutico. Del resto sarebbe inutile “se il primum movens” delle nostre problematiche funzionali continuasse ad autoalimentarsi in noi e non venisse “estratto” facendone partecipi gli altri.

Medicina Olistica

Ed ecco che, allora, il contatto epidermico, il mettersi praticamente “nudi” nelle mani di qualcuno, con un atteggiamento conscio e fiduciosi nel risultato, è spesso una “medicina” migliore degli analgesici, degli antinfiammatori e degli antidepressivi a cui spesso ci si rivolge e in cui ci si rifugia nei momenti peggiori.

Certo, parliamo di tutto un mondo in perenne movimento che può sollevare anche dubbi e interrogativi. Quando si parla di “terapie complementari” si entra in un arcipelago in cui c’è di tutto, dal serio professionista al praticone molto meno serio. Anche questo tipo di “terapie” dovrebbe avere delle regole e dei principi: responsabilità, prudenza, buona fede, onestà. Ed è sempre fondamentale la completezza dell’informazione, al fine di tutelare il paziente ma, nel contempo, anche l’operatore del benessere e la sua professionalità.

Questa richiede una profonda qualificazione, allo scopo di fornire al paziente che ne richiede i trattamenti un servizio di alta qualità. A sua volta l’utente ha il diritto di poter identificare la figura del professionista affidabile, preferibilmente attestata da una legislazione che ne riconosca ufficialmente ambiti e competenze, oltre che iter formativo.

Deontologia

Tutti coloro che hanno a che fare con i pazienti, non solo i medici, hanno il dovere etico di chiarire preventivamente i fini di certe decisioni. La tutela della salute e del benessere in senso lato (anche di una apparentemente banale ruga) è un bene essenziale che esige regole precise e inderogabili. In assenza di queste regole, l’intrinseca debolezza di chi ha perduto la salute rischia di alimentare pericolose illusioni.

Dietologia

In virtù di quanto precedentemente detto, è facile intuire che la Dietologia, per definizione pratica complementare, propedeutica e collaborativa, possa beneficiare del contributo di questo mondo integrativo e, perché no, anche dell’alleanza con l’estetista. Per un dietologo, è fondamentale che il paziente, soprattutto quello sovrappeso, laddove sia previsto un lungo percorso dietoterapico, sia provvisto di sufficiente autostima. Non è difficile, pertanto, intuire che anche la semplice accettazione estetica del proprio viso possa contribuire alla causa.

La pelle (quarta parte)

Ogni donna può figurare al meglio
se sta bene dentro la propria pelle.
Non centrano i vestiti e il trucco,
ma come si brilla.
Sophia Loren 

Pelle e sonno.

Dormire bene? Dormire troppo? Dormire poco?

C’è chi la mattina si alza riposato con pochissime ore di sonno e chi, al contrario, non riesce a carburare anche se è andato a letto presto. Ognuno di noi ha una relazione con il sonno del tutto intima e personale, ma una cosa è certa: dormire fa bene al benessere psico-fisico… e alla pelle! Non a caso si parla proprio di sonno di bellezza.

Il sonno è la più grande ricarica dell’organismo: aumenta le difese immunitarie, riduce lo stress e rigenera le cellule della pelle ad un ritmo molto più elevato rispetto alle ore diurne. Dormire poco induce il corpo a produrre cortisolo, l’ormone dello stress, che nel tempo danneggia il collagene e compromette la salute della pelle. Mentre noi dormiamo, le funzioni della maggior parte degli organi rallentano i loro ritmi, ma alcune parti del nostro corpo sono molto ricettive durante il sonno ed il nostro organismo può trarne ottimi benefici.

Dormire almeno 7 ore a notte

Il debito di sonno si legge prontamente sul viso: rughe accentuate, occhiaie e pelle spenta. La ricetta preventiva sarebbe molto semplice: dormire almeno 7 ore a notte. Durante la notte, la pelle mette in atto i suoi meccanismi di autoriparazione, favorendo il rinnovamento cellulare, tramite la produzione di fibre di collagene ed elastiniche, reintegrando le perdite subite durante il giorno a causa della formazione dei radicali liberi e smaltendo le scorie accumulate. La notte inoltre è il momento migliore per curare la pelle in quanto non è sottoposta alle aggressioni esterne (inquinanti, polveri, raggi UV) ed è pertanto più ricettiva. Si è quantificato che il suo turnover cellulare aumenta di ben dieci volte e la pelle, non sollecitata da stress alcuno è più reattiva a trattamenti specifici, idratanti e ricostituenti.

In sintesi il sonno a livello estetico è il trattamento più economico ed accessibile: distende i lineamenti del viso e dona un aspetto subito più rigoglioso.

Dormire fa bene a tantissime altre cose, umore in primis. Essere riposati significa essere più produttivi, intraprendenti e ottimisti. Abbandonarsi tra le braccia di Morfeo è un sollievo irresistibile dopo una lunga giornata di lavoro. Affinché il sonno sia la migliore medicina occorre che sia un sonno di qualità. Mediamente un adulto dovrebbe dormire in media 7-8 ore, ma il numero di ore varia in base alle esigenze personali. È importante inoltre dormire in maniera profonda e senza interruzioni, in una stanza non troppo calda e dotata di  buona ventilazione, preferibilmente fruendo di un materasso di qualità, in modo tale che la schiena possa essere distesa e ben supportata.

Suggerisco sempre di non mangiare troppo pesante prima di andare a letto: solo un pasto leggero non affatica la digestione.

L’ormone buono del sonno

La melatonina è un ormone che il nostro corpo produce naturalmente mentre si dorme (di norma viene tra mezzanotte e le quattro del mattino). Essa svolge un ruolo essenziale nella regolazione del sonno e ha azione anti-aging difendendoci dagli stress ossidativi. Regola i passaggi d’acqua nell’epidermide, regolarizza la produzione di sebo, combatte i radicali liberi e permette a cheratinociti e fibroblasti di rallentare l’invecchiamento. Non è nemmeno da sottovalutare l’effetto dell’insonnia sul colorito. Riposare, infatti, permette ai capillari di dilatarsi, favorendo la circolazione e restituendo un incarnato più bello, sano e luminoso.

Sul sonno ho già scritto tanto in articoli precedenti. Come sunto: è necessario eliminare le fonti di luce artificiale e ridurre il più possibile l’esposizione alla luce blu prima di andare a dormire. Tale luce viene emessa da dispositivi elettronici come televisori e smartphone. E’ importante anche ridurre al minimo i rumori cercando di avere una temperatura in camera da letto compresa tra 16 e 21°C. Invece di guardare la TV, per addormentarsi perché non provare a leggere un libro?

Pelle e Movimento

Come fare attività fisica?

Fare almeno 30 minuti al giorno di attività fisica moderata aumenta l’ossigenazione dei tessuti, riduce i livelli di insulina, aiuta a mantenersi in forma e agisce in modo positivo sul benessere di tutto il corpo, viso compreso. Potrebbe essere sufficiente una bella camminata di mezz’ora al giorno per favorire il benessere di tutto il corpo.

Pelle e stress

Preoccupazioni e fatica del vivere quotidiano. Stressato chi? Antipatici a pelle.

Stress e pelle sono un binomio indissolubile, due termini spesso appaiati. In effetti, già nello sviluppo embrionale, il sistema nervoso e la cute si formano a partire dalle stesse cellule madri. Ciò dovrebbe essere sufficiente a spiegare la forte interconnessione fra stato emotivo e salute della nostra epidermide. Già le stesse espressioni corrucciate, tipiche dei periodi di stress, non aiutano certo a mantenere la pelle in salute. La tensione nel viso, infatti, influisce negativamente sulla microcircolazione sanguigna, che apporta una minor quantità di sangue e ossigeno ai tessuti.

Superfluo inoltre ribadire che stress e ansia influiscono negativamente sul nostro aspetto, anche attraverso la produzione di cortisolo, che danneggia la pelle aumentandone il sebo. Il benessere del corpo inizia sempre da quello interiore. E’ pertanto importante allenare il respiro, allontanare situazioni negative e prendersi del tempo da dedicare al nostro benessere interiore e al relax.

Postura e pelle

La bellezza è, anche, una questione di postura. Sono tanti i momenti della giornata in cui si assumono posizioni scorrette: davanti al pc, durante la camminata, ma anche solo in posizione eretta. Spesso la postura scorretta è causa occulta di molti inestetismi sulla pelle del viso.  

In altri momenti verrà affrontato un tema pertinente:  la dismorfofobia.

Concludo questo filone sul Pianeta Pelle con una domanda retorica: se la pelle è il nostro biglietto da visita, ovvero ciò che mostriamo agli altri, ma anche a noi stessi quando ci guardiamo allo specchio, come possiamo ritenere che essa non possa essere influenzata dal nostro stato d’animo?

E allora ben venga l’ipertecnicismo della medicina moderna, ma forse è il caso di riappropriarci del rapporto medico/paziente o curante/curato con  un approccio olistico. In questo campo quindi oltre alla figura imprescindibile del dermatologo, possono agire in modo sinergico anche altre figure professionali come l’estetista, l’allergologo, il dietologo, lo psicologo-psichiatra, il posturologo…..

La prossima settimana si  completa l’argomento trattando consigli  antinvecchiamento in versione multidisciplinare

La pelle (terza parte)

Chi è venuto al mondo per ammaestrarlo seriamente
e nelle cose più importanti,
può dirsi fortunato di cavarsela con la pelle salva.
Arthur Schopenhauer

La pelle: un involucro da curare e coccolare

Riallacciandomi al discorso sul microbiota e sul dermobiota, posso asserire che anche una dieta troppo restrittiva diventa nociva e questo non solo per le ripercussioni che questa scelta ha sul microbiota. Se, ad esempio, la dieta è molto restrittiva dal punto di vista calorico, può verificarsi una perdita di massa magra e muscolare con la conseguente comparsa di evidenti segni d’invecchiamento, tra questi le rughe.

In sintesi: solo i veri professionisti del settore, dotati di un’etica professionale, possono comprendere i fattori scatenanti e con un lavoro di sinergia, previa diagnosi mirata dermatologica, essere in grado di trattare e controllare efficacemente i segni dell’invecchiamento cutaneo.

Nell’ambito del campo di mia pertinenza, sono convinto che un cambiamento drastico e rapido nell’alimentazione, se non richiesto da esigenze mediche, possa impoverire l’organismo causando seri problemi di salute e portando, tra l’altro, anche un invecchiamento precoce.

Per il benessere di tutto l’organismo, pelle compresa, è bene seguire sempre una dieta varia ed equilibrata, tenendo conto di allergie, intolleranze e patologie diagnosticate da personale medico qualificato. Possiamo asserire che non siamo solo ciò che mangiamo, ma mangiamo ciò che siamo (e conta anche il come e il quando). Proseguiamo con i comportamenti negativi da correggere

L’effetto dell’alcool sulla pelle

L’abuso di alcol (particolarmente nocivi i cocktail molto zuccherati) può compromettere la bellezza della pelle. Da una parte, l’alcol determina dilatazione dei vasi sanguigni, causando rossore e perdita della tonicità vasale, dall’altra, gli zuccheri, come già precisato, peggiorano lo stato infiammatorio.

Se assunto frequentemente, e in dosi smodate, l’alcol può inoltre danneggiare l’attività del fegato che così non è più in grado di garantire una efficiente eliminazione delle tossine con conseguente accumulo di scorie nell’organismo e questo, di certo, contribuisce a rendere la pelle opaca e spenta.

Se non ci sono altre severe controindicazioni e se è gradito, è meglio limitarsi ad assumere mezzo bicchiere di vino ai pasti, o, ancora meglio, o a pranzo o a cena.

L’effetto del fumo sulla pelle

Il fumo, più nello specifico la nicotina, è la principale causa di insorgenza delle rughe e di altre imperfezioni della pelle. Questo dipende dal fatto che il fumo induce una minore circolazione dell’ossigeno che, a sua volta, compromette l’elasticità e la lucentezza della pelle, rendendola più secca e spenta…..un motivo in più per smettere di fumare.

L’effetto dell’inquinamento sulla pelle

L’inquinamento, purtroppo, ha effetti drastici anche sulla salute della pelle. Si tratta di un fattore difficile da controllare perché inevitabilmente collegato al luogo in cui si vive. È così dannoso per la presenza di elementi tossici che aggrediscono la pelle del viso, creando una patina che compromette l’ossigenazione dei tessuti. Questo processo è detto “ipossia tissutale” e alla lunga, provoca l’invecchiamento precoce della pelle, la comparsa di irritazioni, di sfoghi allergici e di macchie sul viso e sul resto del corpo.

L’effetto del sole sulla pelle

Il sole è un’arma a doppio taglio per la nostra pelle. Bisogna pertanto avere la giusta cautela e applicare sempre la protezione solare, soprattutto nella stagione calda. Un’esposizione eccessiva ai raggi UV rischia di disidratare la pelle, provocando macchie e rughe.

L’esposizione al sole è fondamentale per la produzione di vitamina D, necessaria per la salute dei capelli, delle ossa e anche della cute. La Vitamina D è la regina del sistema immunitario. Spesso viene associata al benessere delle ossa e dei denti perché, aumentando i nostri livelli di calcio e migliorandone l’assorbimento intestinale, li rende più forti e resistenti. Ma la vitamina D non è importante solo per questo.

Più che una vitamina, potremmo definirla un pro-ormone che riveste un ruolo fondamentale riguardo al nostro benessere. Non casualmente, tutte le nostre cellule, ad esclusione dei soli globuli rossi, presentano sulla loro membrana cellulare il recettore VDR, ovvero il recettore per la vitamina D (Vitamin D receptor).

In ambito squisitamente dermocosmetologico, la vitamina D rafforza la funzione di barriera esercitata dalla cute, attenua i fenomeni infiammatori e associata alla vitamina E, lenisce gli stati irritativi attenuando le infiammazioni.

La sintesi cutanea copre circa l’80% del fabbisogno di vitamina D. L’apporto alimentare è meno importante e deriva dall’introito alimentare, per lo più, di alcuni pesci grassi quali aringhe, sgombri, salmoni (meglio se pescati), e loro sottoprodotti come gli oli di pesce, tra i quali il famigerato, per i diversamente giovani, olio di fegato di merluzzo.

Non secondari, per la stessa funzione, anche il tuorlo d’uovo, il fegato di molti animali, i funghi (sempre se esposti ai raggi ultravioletti) e i cibi artificialmente supplementari. E se, anche per amor di pelle, provassimo a sbarazzarci delle emozioni negative?

L’effetto dello stress sulla pelle

Le emozioni sono il cibo della mente ed è fuori discussione che esista una connessione mente-corpo cosicché, se stress e pensieri negativi prendono il sopravvento, la cosa si ripercuote sui nostri organi. E non ci vuole molto per capire che la pelle, di gran lunga l’organo più grande del nostro corpo, sarà la prima ad essere coinvolta.

La prossima settimana parleremo ancora dell’influenza esercitata dal nostro stile di vita sul pianeta Pelle.

La pelle (seconda parte)

Quello che c’è di più profondo
nell’essere umano,
è la pelle.
[Ce qu’il y a de plus profond
dans l’homme,
c’est la peau].

Paul Valéry

Vendere cara la pelle

Certo che hai proprio una bella pelle!

A chi non piacerebbe ricevere un complimento del genere? La pelle si rinnova più velocemente quando si è giovani, in media ogni mese, fino ai 20-25 anni. Impiega molto più tempo con l’avanzare dell’età.

Con il passare del tempo arrivano poi, inevitabilmente, i segni dell’invecchiamento. Tuttavia, prestando attenzione alla cura della pelle, potremmo quanto meno provare a farla invecchiare bene. Provo a spiegarmi meglio.

L’invecchiamento non è solo qualcosa di negativo. I segni che compaiono sul viso sono, in fondo, l’espressione di ciò che siamo, delle nostre esperienze di vita, dei nostri periodi belli, ma anche di quelli meno belli. Molte attrici (la Magnani, ad esempio) hanno affermato di amare le proprie rughe. Non bisogna certo pensare che avere un bell’aspetto voglia dire rimanere giovani a tutti i costi, anzi. A volte un lifting molto spinto può conferire un aspetto quasi innaturale, o, comunque, non in armonia con il resto della persona.

Riallacciandomi a quanto precedentemente scritto, la pelle è il primo “scudo” protettivo ed è esposta a molti fattori di diversa natura: le radiazioni ultraviolette, l’inquinamento, il freddo, il caldo, lo stress, i radicali liberi e, ovviamente, la dieta.

L’importanza dell’acqua

A completare il discorso del blog precedente, tengo a sottolineare l’importanza dell’acqua. L’acqua è un elemento essenziale per mantenere la salute e l’idratazione della pelle. Le rughe e i segni dell’invecchiamento si manifestano maggiormente quando la pelle perde elasticità, diminuisce la produzione di collagene e aumenta la disidratazione. La quantità di acqua da bere dipende da vari aspetti, ma, in ogni caso, è importante prevenire la sete. Oltre che bere adeguatamente, è consigliabile ridurre la quantità di sale ingerita ogni giorno, sostituendolo, preferibilmente, con le erbe aromatiche.

Nemici per la pelle

Quali i veri nemici della pelle? Anche una dieta può fare male alla pelle?
Una dieta disordinata, ricca di cibi ultra-trasformati e di zuccheri raffinati, può lasciare tracce sulla pelle del viso con le classiche manifestazioni cutanee adolescenziali, quali brufoli e imperfezioni, anche a quaranta anni.

Chi tende ad avere una pelle infiammata, acneica o irritata, dovrebbe prestare molta attenzione al consumo degli alimenti ad elevato indice glicemico e ai carboidrati raffinati quali riso bianco, pane bianco, e in genere tutti i cereali raffinati, oltre che agli zuccheri semplici contenuti nelle bevande gassate e nelle merendine industriali. Anche il pane dovrebbe essere scelto con cura. È da preferire quello fatto con farine di grani antichi e preparato con lievitazione lenta e naturale.

L’innalzamento dell’indice glicemico peggiora la sintomatologia infiammatoria della pelle, favorendo l’insorgenza dei disturbi cutanei (in primis l’acne). Inutile ribadire che, oltre che la qualità dei carboidrati, è importante la loro quantità e la frequenza di assunzione.

Non solo gli zuccheri ma anche i grassi, presenti soprattutto nei cibi processati, hanno effetti immediati e dannosi sulla pelle. A causa dell’alimentazione disordinata, potrebbero verificarsi delle alterazioni del microbiota, ossia di tutta la “fauna batterica” che abita nel nostro apparato digerente e che regola diversi processi metabolici. I microrganismi che compongono il microbiota abitano l’intestino in relazione simbiotica con le nostre cellule intestinali.

Con un metabolismo corretto apportano benefici all’organismo concorrendo alla digestione dei nutrienti e al metabolismo dei farmaci. Inoltre, prevengono la colonizzazione di microrganismi patogeni, rafforzano la funzione della barriera intestinale e influenzano la risposta immunitaria dell’ospite. Un disequilibrio del microbiota si riflette, immediatamente, anche sulla pelle con una produzione eccessiva di sebo e con irritazioni cutanee.

Dermobiota

E’ il microbiota della pelle, ovvero l’insieme dei microrganismi (batteri, funghi, virus e acari) presenti sulla pelle e che vivono in perfetta simbiosi con il nostro organismo, comunicando e interagendo con il sistema immunitario.

Esso sta destando sempre più interesse, sia sotto l’aspetto dermatologico sia sotto quello cosmetico. Il mantenimento del delicato equilibrio del grande numero e della grande diversità dei microrganismi che albergano sulla pelle potrebbe essere la chiave per la prevenzione di alcuni disordini dermatologici quali acne, eczema, forfora, secchezza della pelle e irritazioni cutanee.

Come l’intestino, anche la pelle viene colonizzata da una grande moltitudine di microrganismi (commensali e simbionti). Per quanto riguarda la pelle, questo avviene già nell’immediato periodo post-natale, grazie al contatto materno e all’ambiente esterno.

La composizione del dermobiota dipende anche dalle specifiche caratteristiche fisiologiche che esso trova sulla pelle, dal pH alla temperatura, dalla condizione di umidità creata dalle ghiandole sudoripare alla presenza, più o meno significativa, di sebo dovuta alle ghiandole sebacee. Questo rivela altresì come il microbiota della pelle sia diverso, in termini di numero e/o composizione, nei vari distretti del corpo: ascelle, interno dei gomiti, pieghe inguinali, spazi interdigitali etc..

Il dermobiota assolve a molti compiti, oltre che al più intuitivo, ovvero quello della protezione dalle aggressioni esterne, di natura fisica, chimica o biologica. I microrganismi della pelle, inoltre, monitorano l’azione dei patogeni elaborando, ad esempio, dei metaboliti che hanno la funzione di abbassare il pH, in quanto l’ambiente acido risulta essere poco favorevole allo sviluppo degli stessi.

Allorquando i microrganismi della pelle risultano essere in equilibrio tra di loro (eubiosi), essi svolgono al meglio le funzioni cui sono deputati. Invece, laddove tale condizione viene perturbata (disbiosi), si verificano alterazioni di funzioni fondamentali, quale l’effetto barriera, con conseguente innalzamento del pH. Studi dermatologici sottolineano che a creare disbiosi cutanea possono anche concorrere i frequenti lavaggi con detergenti alcalini (saponi), l’utilizzo di prodotti per l’igiene (deodoranti), l’uso di cosmetici (idratanti) o prodotti estetici (make up) non congrui e, anche, farmaci per uso topico (antinfiammatori) e antibiotici.

Non bisogna infine dimenticare le relazioni Gut-Skin-Brain Axis: la salute dei nostri batteri equivale, infatti, anche alla nostra salute mentale”.

Sull’argomento torneremo la prossima settimana.

La pelle

La pelle è il principale organo sessuale extragenitale del corpo umano:
di solito viene grossolanamente sottovalutata dalla maggior parte degli uomini.
(Alex Comfort)

Sensazioni a pelle

La pelle, con quasi due metri quadrati di superficie è l’organo più esteso del nostro organismo.

Svolge svariate funzioni, tutte importanti: funge da barriera protettiva contro virus, batteri e funghi e fa parte del sistema immunitario, reagendo agli agenti patogeni.

Ha funzioni protettive contro il freddo, il calore e i raggi UV, svolgendo così funzioni termo e idroregolatorie. Attenua i fenomeni traumatici e funge da “antenna” collegandosi, come un organo sensoriale, con l’ambiente.

Percepisce vibrazioni, temperature e dolore ed è anche un attributo di bellezza. L’integrità strutturale, la capacità funzionale e il potenziale rigenerativo della pelle umana sono influenzati da una serie di fattori (ereditarietà, raggi UV, ambiente, stress, abitudini alimentari, ecc.) che ne determinano l’aspetto e il benessere.

Di recente, molti studi scientifici di nutrizione clinica si sono focalizzati sulla ricerca di una correlazione tra alimentazione e benessere della pelle. Questo sembra essere un campo di ricerca molto interessante e che prende in esame non solo i metodi di prevenzione dei disturbi e delle malattie della cute ma anche il possibile contrasto alla comparsa delle rughe e all’invecchiamento di questo tessuto.

Giovinezza e benessere della pelle derivano da corrette abitudini alimentari e non solo dall’utilizzo di creme o sieri. La regola aurea è sempre l’equilibrio: regimi alimentari troppo rigidi o ipercalorici, l’abuso di zuccheri semplici e cibi ad elevato indice glicemico, il consumo di alimenti di elaborazione industriale, ricchi di grassi “cattivi”, interferisce negativamente sia sulla rigenerazione cellulare sia sull’integrità del film idrolipidico protettivo, il tutto con conseguenze negative sull’aspetto della pelle.

L’alimentazione corretta, invece, rappresenta un’utile alleata nel rafforzare la barriera protettiva della pelle e ci protegge da patogeni e agenti ambientali dannosi. E’ sempre bene variare i menù, assumendo macronutrienti, vitamine e micronutrienti alleati della pelle.

Ma vediamo insieme quali sono i cibi “amici” dell’organo più esteso del nostro corpo.

Un ruolo di spicco viene svolto dagli acidi grassi polinsaturi essenziali, in particolar modo dagli omega 3, in grado di contrastare la produzione di radicali liberi e capaci, pertanto, di rallentare l’invecchiamento delle cellule. Gli acidi grassi essenziali sono componenti fondamentali delle membrane delle cellule sane. Essi svolgono un triplice ruolo: fungono da barriera per gli elementi dannosi, aiutano il passaggio delle sostanze nutritive e permettono l’espulsione delle sostanze di scarto.

Tra i cibi più ricchi di omega 3 si annoverano il salmone e il pesce azzurro (alici, acciughe, sgombro), ma anche le noci e i semi di lino. A questo scopo si raccomandano, 3 volte a settimana, il pesce e circa 30 grammi al giorno di noci e semi.

Abbonda di frutta e verdura di tutti i colori

Il vantaggio di mangiare frutta e verdura è quello di poter variare la composizione del piatto per quanto riguarda il sapore e il colore. Un arcobaleno di colori nel piatto garantisce una buona assunzione di diverse sostanze chimiche di origine vegetale.

Sarebbe ideale avere un apporto quotidiano di questo arcobaleno cromatico di prodotti ortofrutticoli freschi. In particolare, per la pelle, sottolineo l’importanza dei frutti di tonalità cromatica blu-viola.

Tutti i frutti di bosco, blu-viola, in particolare i mirtilli, forniscono una dose cospicua di antocianine, nonché di vitamina C. Potenti antiossidanti naturali, essi contribuiscono alla formazione del collagene, responsabile della rigenerazione cellulare e del rallentamento del processo di invecchiamento.

Risultato: rughe che tardano la loro comparsa e pelle decisamente più idratata. Inoltre gli antociani possiedono spiccate proprietà anti arrossamento, soprattutto nel caso delle pelli particolarmente sensibili. In questo gruppo è compresa anche l’uva che, oltre a contenere antocianine, è ricca di un altro potente antiossidante, il resveratrolo.

La protezione dagli agenti esterni è svolta efficacemente anche dalle fragole, dai kiwi, dagli agrumi e dalle verdure a foglia verde, quali spinaci, broccoli, cavoli, carciofi, basilico, asparagi, tutti cibi che concorrono alla riparazione dei tessuti, evitando il “rilassamento” cutaneo. La vitamina C, in essi contenuta, è altresì implicata nella protezione della pelle dai danni causati dall’inquinamento e dai raggi ultravioletti, ed è, pertanto, importante nel prevenire o attenuare le macchie scure della pelle.

Da segnalare che una particolare attenzione va riservata al modo in cui si consumano i cibi contenenti vitamina C. Infatti, ad alte temperature, questa vitamina deperisce e perde le sue proprietà antiossidanti, motivo per il quale si suggerisce di consumare gli alimenti che la contengono crudi o sotto forma di spremuta, da consumare subito.

Notevoli anche i benefici che frutta e verdura di colore arancione, giallo e rosso possono apportare alla pelle. Pesche, melone, albicocche, carote, zucca, pomodori, peperoni, ma in definitiva tutta la frutta e verdura di colore arancio intenso, sono ricche in betacarotene, una molecola antiossidante che contrasta la produzione di radicali liberi e aiuta a schermare la pelle da raggi solari e dall’inquinamento atmosferico. Il betacarotene è precursore della vitamina A e aiuta a mantenere la cute elastica, idratata e tonica. Esso è, inoltre, un ottimo alleato per una abbronzatura omogenea e duratura.

I pomodori presentano elevate quantità di licopene, un tipo di betacarotene particolarmente efficace nel contrastare la formazione dei radicali liberi.

Grazie alla vitamina E, la pelle risulta più elastica e tonica. Alimenti ricchi di vitamina E sono noci, nocciole e mandorle, olio extravergine d’oliva, semi di girasole e avocado. Questa vitamina, assunta con regolarità, aiuta a prevenire e limitare la formazione delle smagliature e la perdita di tono della pelle. Essa è anche in grado di lenire gli arrossamenti e reidratare in profondità, riparandoli, i tessuti secchi o irritati.  

Per garantire il fabbisogno giornaliero di questo nutriente è sufficiente condire le pietanze con 25-30 grammi di olio extravergine di oliva a crudo ogni giorno e aggiungere mezzo avocado alle nostre insalate. Oppure consumare noci, mandorle e nocciole in piccole quantità (circa 30gr/die).

La bellezza della pelle dipende anche da un adeguato apporto di proteine. Tra le fonti proteiche da prediligere, ancora il pesce, ma anche le carni bianche, i legumi e le uova. In merito, è da citare un uovo dalle piccole dimensioni ma dai grandi benefici: l’uovo di quaglia. Il suo tuorlo contiene maggiori quantità di fosforo, di ferro, di vitamine B1 e B12 e di zinco.

La stagionalità

L’importanza della stagionalità, nell’ambito dell’apporto alimentare, dell’equilibrio, della moderazione e della varietà delle fonti energetiche e non, è indiscutibile. Questo mi spinge a non andare oltre per non fare di un articolo del blog un trattato sugli elementi preziosi per la pelle,  quali silicio, solfo, selenio, zinco, rame, biotina.

La prossima settimana parleremo dei nemici della pelle e affronteremo l’importanza di un corretto stile di vita.