La pelle (quinta parte)

Se si riuscisse a dare a ciascuno
la giusta dose di nutrimento ed esercizio fisico,
avremmo trovato la strada per la salute.
(Ippocrate)

Pianeta Pelle

Provo a completare l’argomento “pianeta pelle” con considerazioni di tipo olistico.

E’ risaputo, a parole, ognuno di noi ricerca costantemente il benessere, ovvero lo stare bene con noi stessi e con gli altri. Purtroppo, quasi sempre, una “disarmonia” nel nostro stato psico-fisico porta a quelle che vengono definite malattie, ovvero a manifestazioni di un disequilibrio energetico causato spesso da stati d’animo negativi o frutto di un ambiente improprio o, più in generale, di situazioni avverse.

Equilibrio

Ogni operatore del benessere può contribuire a riequilibrare l’armonia psico-fisica grazie all’uso di tecniche “energetiche”, ma, perché no, anche artistiche, culturali e spirituali che sfociano nell’attivazione di processi di cambiamento e di crescita della consapevolezza di sé.

Scopo delle terapie in genere, in primis di quelle “naturali”, è promuovere l’autoguarigione, ristabilire il funzionamento armonico degli elementi fisici e biochimici del corpo e della mente, nei tempi e nei modi consoni all’essere umano in quanto individuo, senza sovvertirne e forzarne i ritmi.

Rapporto fra terapeuta e paziente

Il tratto che accomuna tutte le pratiche terapeutiche non convenzionali, peraltro molto diverse tra loro (quali, per citare solo quelli di pertinenza medica, la medicina ayurvedica, l’agopuntura, l’omeopatia la fitoterapia), ma anche i vari tipi di massaggio (la reflessologia plantare, la floriterapia, l’osteopatia, la kinesiologia..) è l’accentuazione del rapporto fra terapeuta e paziente, ovvero il considerare ogni paziente un caso a sé che, come tale, va considerato non come un “corpo” portatore di sintomi e segni, ma come un “unicum” da interpretare e ricondurre ad un suo equilibrio.

A dire il vero, non tutte queste pratiche sono sorrette da studi sistemici riconosciuti e basati sui criteri ortodossi del metodo sperimentale. Alcune di esse sono comunque interpretabili facendo riferimento a consolidati riscontri scientifici pur essendo frutto, in realtà, di un empirismo millenario (vedasi ad esempio l’analgesia endorfinica dell’agopuntura).

Operatori del Benessere

D’altronde, in Medicina, sono ancora ampie le “aree grigie”, alle quali non si è in grado di dare risposte certe e soddisfacenti, ma a cui non sembra irrealistico negare uno spazio di complementarietà alla medicina tradizionale. E’ necessario, per ogni “operatore del benessere”, non tradire gli imperativi etici del non illudere, del non sottrarre al paziente cure efficaci, del non danneggiare (primum non nocere!) e del non speculare, così come è importante consultarsi sempre anche con lui riguardo alle cure da mettere in atto.

Non va poi mai dimenticato l’aspetto umano: l’ascoltare, il comprendere, l’aiutare, il partecipare, il lenire sofferenze e il consolare. Anzi, forse, è proprio qui il punto: il successo crescente di queste terapie risponde proprio alla necessità del soddisfacimento di questo tipo di esigenze.

A mio parere, il continuo evolversi della medicina, soprattutto nella componente diagnostico-terapeutica, assieme alla crescente domanda di benessere della società odierna, ha mutato il rapporto medico-paziente trasformandolo spesso in una semplice questione di domanda-offerta senza un benché minimo rapporto interpersonale.

Rapporto medico/paziente

In alcuni casi gli aspetti “umanitari” sono solo un lontano ricordo di quando il medico era più vicino al paziente e alla sua famiglia e, in qualche modo, lo era anche empaticamente. All’apparente, percepito, atteggiamento asettico del medico odierno nei confronti dei problemi dei “suoi”pazienti (doveroso precisare che laddove c’è un effetto ci sono una o più cause scatenanti), si contrappone la figura dell’operatore del benessere, che, per propria intima sensibilità e per la tipologia del lavoro, ha con il paziente un rapporto più confidenziale.

E’ fuori di dubbio che la necessità di questo rapporto sia di per sé una componente essenziale nella riuscita del piano terapeutico. Del resto sarebbe inutile “se il primum movens” delle nostre problematiche funzionali continuasse ad autoalimentarsi in noi e non venisse “estratto” facendone partecipi gli altri.

Medicina Olistica

Ed ecco che, allora, il contatto epidermico, il mettersi praticamente “nudi” nelle mani di qualcuno, con un atteggiamento conscio e fiduciosi nel risultato, è spesso una “medicina” migliore degli analgesici, degli antinfiammatori e degli antidepressivi a cui spesso ci si rivolge e in cui ci si rifugia nei momenti peggiori.

Certo, parliamo di tutto un mondo in perenne movimento che può sollevare anche dubbi e interrogativi. Quando si parla di “terapie complementari” si entra in un arcipelago in cui c’è di tutto, dal serio professionista al praticone molto meno serio. Anche questo tipo di “terapie” dovrebbe avere delle regole e dei principi: responsabilità, prudenza, buona fede, onestà. Ed è sempre fondamentale la completezza dell’informazione, al fine di tutelare il paziente ma, nel contempo, anche l’operatore del benessere e la sua professionalità.

Questa richiede una profonda qualificazione, allo scopo di fornire al paziente che ne richiede i trattamenti un servizio di alta qualità. A sua volta l’utente ha il diritto di poter identificare la figura del professionista affidabile, preferibilmente attestata da una legislazione che ne riconosca ufficialmente ambiti e competenze, oltre che iter formativo.

Deontologia

Tutti coloro che hanno a che fare con i pazienti, non solo i medici, hanno il dovere etico di chiarire preventivamente i fini di certe decisioni. La tutela della salute e del benessere in senso lato (anche di una apparentemente banale ruga) è un bene essenziale che esige regole precise e inderogabili. In assenza di queste regole, l’intrinseca debolezza di chi ha perduto la salute rischia di alimentare pericolose illusioni.

Dietologia

In virtù di quanto precedentemente detto, è facile intuire che la Dietologia, per definizione pratica complementare, propedeutica e collaborativa, possa beneficiare del contributo di questo mondo integrativo e, perché no, anche dell’alleanza con l’estetista. Per un dietologo, è fondamentale che il paziente, soprattutto quello sovrappeso, laddove sia previsto un lungo percorso dietoterapico, sia provvisto di sufficiente autostima. Non è difficile, pertanto, intuire che anche la semplice accettazione estetica del proprio viso possa contribuire alla causa.

La pelle (quarta parte)

Ogni donna può figurare al meglio
se sta bene dentro la propria pelle.
Non centrano i vestiti e il trucco,
ma come si brilla.
Sophia Loren 

Pelle e sonno.

Dormire bene? Dormire troppo? Dormire poco?

C’è chi la mattina si alza riposato con pochissime ore di sonno e chi, al contrario, non riesce a carburare anche se è andato a letto presto. Ognuno di noi ha una relazione con il sonno del tutto intima e personale, ma una cosa è certa: dormire fa bene al benessere psico-fisico… e alla pelle! Non a caso si parla proprio di sonno di bellezza.

Il sonno è la più grande ricarica dell’organismo: aumenta le difese immunitarie, riduce lo stress e rigenera le cellule della pelle ad un ritmo molto più elevato rispetto alle ore diurne. Dormire poco induce il corpo a produrre cortisolo, l’ormone dello stress, che nel tempo danneggia il collagene e compromette la salute della pelle. Mentre noi dormiamo, le funzioni della maggior parte degli organi rallentano i loro ritmi, ma alcune parti del nostro corpo sono molto ricettive durante il sonno ed il nostro organismo può trarne ottimi benefici.

Dormire almeno 7 ore a notte

Il debito di sonno si legge prontamente sul viso: rughe accentuate, occhiaie e pelle spenta. La ricetta preventiva sarebbe molto semplice: dormire almeno 7 ore a notte. Durante la notte, la pelle mette in atto i suoi meccanismi di autoriparazione, favorendo il rinnovamento cellulare, tramite la produzione di fibre di collagene ed elastiniche, reintegrando le perdite subite durante il giorno a causa della formazione dei radicali liberi e smaltendo le scorie accumulate. La notte inoltre è il momento migliore per curare la pelle in quanto non è sottoposta alle aggressioni esterne (inquinanti, polveri, raggi UV) ed è pertanto più ricettiva. Si è quantificato che il suo turnover cellulare aumenta di ben dieci volte e la pelle, non sollecitata da stress alcuno è più reattiva a trattamenti specifici, idratanti e ricostituenti.

In sintesi il sonno a livello estetico è il trattamento più economico ed accessibile: distende i lineamenti del viso e dona un aspetto subito più rigoglioso.

Dormire fa bene a tantissime altre cose, umore in primis. Essere riposati significa essere più produttivi, intraprendenti e ottimisti. Abbandonarsi tra le braccia di Morfeo è un sollievo irresistibile dopo una lunga giornata di lavoro. Affinché il sonno sia la migliore medicina occorre che sia un sonno di qualità. Mediamente un adulto dovrebbe dormire in media 7-8 ore, ma il numero di ore varia in base alle esigenze personali. È importante inoltre dormire in maniera profonda e senza interruzioni, in una stanza non troppo calda e dotata di  buona ventilazione, preferibilmente fruendo di un materasso di qualità, in modo tale che la schiena possa essere distesa e ben supportata.

Suggerisco sempre di non mangiare troppo pesante prima di andare a letto: solo un pasto leggero non affatica la digestione.

L’ormone buono del sonno

La melatonina è un ormone che il nostro corpo produce naturalmente mentre si dorme (di norma viene tra mezzanotte e le quattro del mattino). Essa svolge un ruolo essenziale nella regolazione del sonno e ha azione anti-aging difendendoci dagli stress ossidativi. Regola i passaggi d’acqua nell’epidermide, regolarizza la produzione di sebo, combatte i radicali liberi e permette a cheratinociti e fibroblasti di rallentare l’invecchiamento. Non è nemmeno da sottovalutare l’effetto dell’insonnia sul colorito. Riposare, infatti, permette ai capillari di dilatarsi, favorendo la circolazione e restituendo un incarnato più bello, sano e luminoso.

Sul sonno ho già scritto tanto in articoli precedenti. Come sunto: è necessario eliminare le fonti di luce artificiale e ridurre il più possibile l’esposizione alla luce blu prima di andare a dormire. Tale luce viene emessa da dispositivi elettronici come televisori e smartphone. E’ importante anche ridurre al minimo i rumori cercando di avere una temperatura in camera da letto compresa tra 16 e 21°C. Invece di guardare la TV, per addormentarsi perché non provare a leggere un libro?

Pelle e Movimento

Come fare attività fisica?

Fare almeno 30 minuti al giorno di attività fisica moderata aumenta l’ossigenazione dei tessuti, riduce i livelli di insulina, aiuta a mantenersi in forma e agisce in modo positivo sul benessere di tutto il corpo, viso compreso. Potrebbe essere sufficiente una bella camminata di mezz’ora al giorno per favorire il benessere di tutto il corpo.

Pelle e stress

Preoccupazioni e fatica del vivere quotidiano. Stressato chi? Antipatici a pelle.

Stress e pelle sono un binomio indissolubile, due termini spesso appaiati. In effetti, già nello sviluppo embrionale, il sistema nervoso e la cute si formano a partire dalle stesse cellule madri. Ciò dovrebbe essere sufficiente a spiegare la forte interconnessione fra stato emotivo e salute della nostra epidermide. Già le stesse espressioni corrucciate, tipiche dei periodi di stress, non aiutano certo a mantenere la pelle in salute. La tensione nel viso, infatti, influisce negativamente sulla microcircolazione sanguigna, che apporta una minor quantità di sangue e ossigeno ai tessuti.

Superfluo inoltre ribadire che stress e ansia influiscono negativamente sul nostro aspetto, anche attraverso la produzione di cortisolo, che danneggia la pelle aumentandone il sebo. Il benessere del corpo inizia sempre da quello interiore. E’ pertanto importante allenare il respiro, allontanare situazioni negative e prendersi del tempo da dedicare al nostro benessere interiore e al relax.

Postura e pelle

La bellezza è, anche, una questione di postura. Sono tanti i momenti della giornata in cui si assumono posizioni scorrette: davanti al pc, durante la camminata, ma anche solo in posizione eretta. Spesso la postura scorretta è causa occulta di molti inestetismi sulla pelle del viso.  

In altri momenti verrà affrontato un tema pertinente:  la dismorfofobia.

Concludo questo filone sul Pianeta Pelle con una domanda retorica: se la pelle è il nostro biglietto da visita, ovvero ciò che mostriamo agli altri, ma anche a noi stessi quando ci guardiamo allo specchio, come possiamo ritenere che essa non possa essere influenzata dal nostro stato d’animo?

E allora ben venga l’ipertecnicismo della medicina moderna, ma forse è il caso di riappropriarci del rapporto medico/paziente o curante/curato con  un approccio olistico. In questo campo quindi oltre alla figura imprescindibile del dermatologo, possono agire in modo sinergico anche altre figure professionali come l’estetista, l’allergologo, il dietologo, lo psicologo-psichiatra, il posturologo…..

La prossima settimana si  completa l’argomento trattando consigli  antinvecchiamento in versione multidisciplinare