Legumi

 “Una volta [Diogene di Sinope] vide un fanciullo che beveva nel cavo delle mani e gettò via dalla bisaccia la ciotola, dicendo :«Un fanciullo mi ha dato lezione di semplicità». Buttò via anche il catino, perché pure vide un fanciullo che, rotto il piatto, pose le lenticchie nella parte cava di un pezzo di pane.“
Diogene Laerzio storico greco antico 180-240 d.C.

Proseguiamo nel capitolo dei legumi con una carrellata delle loro singole peculiarità, sperando che ciò vi vada a “fagiolo” e che non facciate…. come la principessa sul “pisello”.

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L’Organizzazione delle Nazioni Unite ha dedicato ai legumi l’anno 2016, con lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sui loro benefici nutrizionali. In effetti essi sono un’alternativa valida alle più costose proteine di origine animale: tanto per fare un esempio, le proteine provenienti da latte sono cinque volte più costose di quelle provenienti dai legumi.

Non solo. Poiché i legumi hanno una resa da due a tre volte più alta in termini di costi rispetto ai cereali, essi offrono un notevole vantaggio agli agricoltori dal punto di vista economico. Inoltre, sotto il profilo ambientale, le leguminose sono preziose azotofissatrici e contribuiscono a migliorare la fertilità del suolo, riducendo la dipendenza dai fertilizzanti sintetici.

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Tutto ciò porta a un minore impatto ambientale, riducendo indirettamente le emissioni di gas a effetto serra. I legumi necessitano di meno risorse naturali per crescere perché la loro grande varietà genetica è una risorsa preziosa per adeguare le colture ai cambiamenti climatici e ciò consente agli agricoltori di selezionare le varietà più adatte alle mutate condizioni climatiche (biodiversità).

Secondo i dati della Fao, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, tanto per fare un esempio, la produzione di lenticchie richiede un consumo di 50 litri di acqua per chilo. Al contrario, un chilo di carne di pollo ne richiede 4.325, uno di manzo 13.000. Questa ridotta impronta idrica rende la produzione di legumi una scelta intelligente nelle zone aride e nelle regioni soggette a siccità.

Da sempre la coltivazione dei legumi è radicata nel bacino del Mediterraneo. Per millenni lenticchie, ceci, fave e cicerchie hanno costituito la base dell’alimentazione, diventando sempre più presenti nelle religioni, nella letteratura e perfino nell’arte pittorica. Dopo un drastico calo del loro consumo nel secondo dopoguerra, a favore delle proteine di origine animale, oggi sono tornati in auge per le loro indiscusse proprietà salutari, conquistando un posto d’onore nella dieta mediterranea, oltre che nei più raffinati menù. Non li menziono, ma preciso che sono 43 i legumi che figurano nell’elenco dei presìdi italiani.

Un breve riepilogo delle caratteristiche individuali dal punto di vista dietetico.

Il contenuto in proteine, grassi e carboidrati dei legumi secchi è circa doppio rispetto a quelli freschi (minore % di acqua) che, a loro volta, sono però più ricchi di vitamine e sali minerali. Il peso dei legumi secchi aumenta di circa 3 volte con la cottura.

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Inoltre…

Per 100 g di legumi, i più proteici sono: soia (36.9g), lupini secchi (36,2g), arachidi (29g), lenticchie secche (25,8g), fagioli, fave, ceci, piselli secchi (circa 21g).

Sempre per 100 g di legumi, i più ricchi di carboidrati sono: fagioli secchi (64g), fave secche (62,5g), lenticchie secche (60g), • piselli secchi (48g), • ceci secchi (46,9g)

Lenticchie

Effetti benefici delle lenticchie - Non sprecare

La coltivazione di questa pianta ha una storia che risale addirittura al 7000 avanti Cristo, facendone probabilmente il più antico legume mai coltivato dall’uomo. Secondo gli storici, uno dei motivi per cui i Romani riuscirono a conquistare il mondo è perché preferirono portarsi appresso scorte di lenticchie e fagioli, piuttosto che doversi preoccupare di uccidere animali e trovare il modo di conservarli. I Romani scelsero dunque i legumi in quanto cibi proteici leggeri da trasportare, sani, nutrienti e pratici da cucinare, perfetti per le lunghe distanze, immuni dai problemi di deterioramento tipici della carne. Dall’Asia Sud-occidentale, dove inizialmente avevano trovato terreno fecondo, la loro coltivazione si diffuse rapidamente anche nel bacino del Mediterraneo.

Nella Bibbia, Esaù venne indotto a vendere la primogenitura in cambio di un piatto di lenticchie (Genesi 25:34). Francamente, come dargli torto?

Lenticchie a San Silvestro: perché portano fortuna

Oggi le lenticchie sono le protagoniste della cena dell’ultimo dell’anno, come buon auspicio per un anno nuovo all’insegna della ricchezza. A differenza degli altri legumi, le lenticchie sono veloci da cucinare, necessitando dello stesso tempo di cottura del riso. Da ultimo, ma non per importanza, alle lenticchie sono attribuite proprietà galattofore: a tal proposito, sono particolarmente indicate alle mamme che allattano.

Fagioli

Alimento base delle antiche popolazioni del Nuovo Mondo insieme al mais, il fagiolo fu importato nei Paesi Europei dai Conquistadores, a seguito della scoperta delle Americhe. Sono un caposaldo della cucina messicana e di quella tex-mex: tantissime le varietà impiegate nella preparazione di vari piatti, dai classici fagioli messicani neri a quelli rossi o viola. Sono spesso abbinati al riso o vengono usati in farciture insieme alla carne.

I fagioli più famosi del Giappone sono quelli della varietà Azuki, impiegati nei dolci sotto forma di marmellata. Un palese esempio di mutua integrazione è l’abbinamento della pasta con i fagioli: i fagioli assicurano un buon apporto degli aminoacidi carenti nella pasta, e viceversa (alto indice di sazietà).

Fagioli: buoni, sani e utili per la cosmesi - www.stile.it

I fagioli in abbinamento alla pasta sono una costante di tutta la cucina regionale italiana. Vi sono innumerevoli declinazioni locali di questa ricetta, a partire dalla pasta e fagioli napoletana che spesso vede entrare nel piatto anche le cozze. A Piacenza e dintorni si assaggiano i pisarei e faśö, gnocchetti con fagioli, pomodori, lardo e cipolla.

In Veneto si mangia la pasta e fasioi, che la tradizione vorrebbe preparata con i fagioli di Lamon, prodotto tipico Igp del Bellunese.

la ricetta della pasta e fagioli alla veneta | Gastronomia Danesin

I fagioli hanno un ruolo di primo piano anche nella cucina toscana e sono ingrediente indispensabile (borlotti, toscanelli o cannellini le varietà più usate) nella ribollita, insieme al cavolo nero. Ma è soprattutto nei fagioli all’uccelletto che diventano protagonisti assoluti: si scelgono varietà come cannellini, zolfini, toscanelli, monachini del Mugello, schiaccioni di Pietrasanta, da cuocere in una salsa di pomodoro con salvia e pepe. Da servire, secondo tradizione, in una ciotola di coccio.

Si contano innumerevoli varietà di fagiolo, stimate addirittura intorno alle 500: i cannellini ed i borlotti rappresentano sicuramente le tipologie di fagiolo più conosciute nel mercato Italiano.

Completeremo l’argomento“legumi” la prossima settimana.

One thought on “Legumi

  1. Grazie Dott. A. Bianco per questa interessante e preziosa lezione sulla nostra storia culinaria.
    Attendo il seguito.

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