Un fior fior di terapia

Eppur vorrei essere un sognatore. Di sogni voluti, scelti. Miraggi diurni, ad occhi aperti, molto spalancati. Sogni che si intrecciano e si alimentano con ciò che avviene e mi accade. Sogni imparentati più con la consapevolezza che con la fantasia, anche se la fantasia aiuta sempre. Sogni belli anche se difficilmente tranquilli. Vorrei essere un sognatore. Vorrei!

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La Stagione delle Diete

Prova costume: Fondazione Gimbe, tra alimentazione e fake news -  AssoCareNews.it - Quotidiano Sanitario Nazionale

Driiiiiiiiiiiiin….Uffa! Che suono penetrante ha questa sveglia…
Peccato, stavo dormendo così bene! Una girata e rigirata nel letto, una generosa stiracchiata delle braccia, uno sbadiglio, poi una stropicciata sugli occhi. Ora la dinamica del risveglio è più decisa, agile, armonica. Una bella rinfrescata e via a fare colazione, di pieno gusto. Il corpo ora è pronto a vivere una giornata di intensa attività.
In primavera avviene proprio questo, un risveglio da una lunga notte.

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L’Olio extravergine di oliva

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L’olivo, con il suo tronco attorcigliato su se stesso e la sua figura contorta, sembra raffigurare, nel vegetale, la figura umana: la fatica di crescere, la difficoltà del vivere e le rughe del tempo. Forse è per questo che tale pianta è così cara agli uomini ed ha una valenza simbolica tanto ampia e diversificata, trasversale in tutte le culture.

C’è probabilmente qualcosa di antico, una reminiscenza per certi versi genetica, che ci fa restare sempre ammirati e stupiti davanti alle distese di ulivi che ornano le colline di tanta parte della nostra Italia. Per chi, come me, viene da una regione dove la coltivazione dell’olivo è antica e le radici aggrovigliate e possenti di questa pianta sembrano quasi scavare nella storia dei popoli, parlare di olio è un po’ come fare un viaggio nel passato.

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I Piaceri di San Valentino

Cibi afrodisiaci per uomo: gli alimenti che aiutano l'erezione

La rividi per caso, dopo molti anni, nell’androne di un vecchio palazzo, durante uno dei miei rientri alla città di origine. Ci fermammo chiedendo l’uno dell’altro, poi ci salutammo con la falsa promessa di tenerci in contatto. Mi lasciò un velo di struggente malinconia l’averla rivista dopo tanto tempo e constatare che il tempo l’aveva resa ancora più bella. Imprecai contro la vita che ci aveva portato così distante l’uno dall’altra. La vidi allontanarsi nella sua figura elegante.

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Prosit….Cin-Cin …. Salute!

Prosit è una parola latina significa
“sia utile, faccia bene, giovi”, o anche “sia a favore”,

Sentivo la maglietta della salute appiccicata addosso. Rivoli di sudore mi scorrevano lungo la schiena. Il viso era infuocato. I capelli stavano incollati sulla fronte come se li avessi impiastrati con manciate di gel.

Nelle orecchie dei presenti riecheggiavano ancora le grida festanti di noi piccoli. Tutti cugini: tra risate, spintoni, silenziose alleanze e lamentele sussurrate tra le braccia confortevoli della mamma, ci sfrenavamo in corse e giochi inventati all’ultimo momento, nell’ampio salone della casa dei nonni.

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Un buon caffè

Il mio naso si affaccia sulla spalla del papà, ancora poche settimane e diventerò grande.
Me l’hanno promesso. Alzo un po’ la fronte, sollevo i talloni, e voilà il gioco è fatto, il mio mento si poggia beatamente sul pullover, poco sopra l’omero.

Attendo la ricompensa per essermi affacciato, se non nell’età adulta, in quella fase adolescenziale in cui le curiosità sulla vita aumentano e meritano di essere conosciute. Una di queste è il caffè.

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Il sole d’inverno

Raggio di sole in bella mostra sulla tavola in cucina. Erano una delizia soprattutto quando fuori, già buio, seduto al tavolo, nemici i quaderni di scuola, a farne spremute per proteggermi dalle insidie invernali ci pensava mia madre con cui dovevo poi combattere sul numero di cucchiaini di zucchero da versare nel bicchiere. Io preferivo quelle rosse dal gusto più forte e più intenso; e gli scherzi con la buccia che strizzavo negli occhi di mia sorella e le rincorse intorno al tavolo che si concludevano con il solito scappellotto della mamma.

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