La Stagione delle Diete

Prova costume: Fondazione Gimbe, tra alimentazione e fake news -  AssoCareNews.it - Quotidiano Sanitario Nazionale

Driiiiiiiiiiiiin….Uffa! Che suono penetrante ha questa sveglia…
Peccato, stavo dormendo così bene! Una girata e rigirata nel letto, una generosa stiracchiata delle braccia, uno sbadiglio, poi una stropicciata sugli occhi. Ora la dinamica del risveglio è più decisa, agile, armonica. Una bella rinfrescata e via a fare colazione, di pieno gusto. Il corpo ora è pronto a vivere una giornata di intensa attività.
In primavera avviene proprio questo, un risveglio da una lunga notte.

Sebbene l’uomo, diversamente dagli altri esseri viventi nell’universo ha vissuto freneticamente anche in inverno, egli è pur sempre una creatura la cui natura non è dissimile a quella delle altre. Di ciò conserva un retaggio e, pur non risvegliandosi dal letargo, fa fatica ad adattarsi al cambiamento di stagione, al nuovo clima e sente il bisogno di dormire, come avviene ogni mattina quando sappiamo che “dobbiamo” alzarci. Nella nostra memoria biologica, nei bioritmi remoti, vi è il ricordo di una natura che d’inverno riposa, rallenta.

Ed allora, in primavera ci risvegliamo da una sorta di torpore biologico. Tuttavia questo risveglio, vissuto con una certa fatica, ci introduce nello splendore di una natura che tutta intera rifiorisce e manifesta la sua gioiosa vitalità. Meravigliosa primavera! I prati di erba verde partoriscono fiorellini di campagna. Tanto anonimi, quanto spettacolari nella loro festosa cromaticità. Gli alberi sono espressione di vita allo stato puro, ripopolati di fresco fogliame e resi eleganti con fiori profumati che sembrano concepiti per fare risvegliare i sensi.

Le cime innevate dei rilievi montuosi si sciolgono e alimentano fragorosamente sorgenti e ruscelli di fresche e pure acque, destinate ad arricchire i più copiosi e sinuosi fiumi. Le bestiole ripopolano il loro habitat, tuffandosi nella vegetazione dei prati e dei boschi, mentre gli uccelli a stormi sorvolano il rinnovato panorama naturale. I piccoli insetti si muovono goffamente tra i fili d’erba, mentre intorno sfrecciano striscianti lucertole.

I ragazzetti escono sui prati nelle ore dei pomeriggi che si allungano di luce, rinviando a più tardi i compiti scolastici e dando giocosi calci al pallone, elaborando le fantasie di un sano agonismo sportivo. Le ragazze adagiano sull’erba i loro corpi elegantemente rivestiti di abiti fiorati, sospirando i profumi di un amore che corre nell’aria come un irresistibile fluido vitale. Reminiscenze di un piccolo mondo antico?

Chi scrive queste righe di “primavere” ne ha accumulate un bel po’ ma esse, quantunque ora meno brillanti di un tempo, conservano ancora tutto il loro fascino, il loro senso di una vitalità rinnovata, gioiosa, speranzosa.

Perchè non trascurare il fegato in primavera - QuiBrescia

La primavera è la stagione che esprime perfettamente il rinnovarsi del ciclo della vita, che rinasce, che afferma se stessa.

E’ la stagione delle diete! Del resto i medici della scuola salernitana già ammonivano: “quando regna primavera, usa tavola leggera”. Ma primavera, in tutte le culture, è il periodo del rinnovamento e della purificazione dalle scorie invernali.

L’argomento “depurazione” mette in sintonia tutte le espressioni della medicina naturale con la tradizione medica occidentale, che in questo periodo recupera le energie ed il buon umore: purghe, diete specifiche, riposo, aria buona all’aperto, attività fisica moderata ed un po’ di svago. Non casualmente, la natura porta a maturazione proprio in questo periodo piante “depurative”: carciofo, tarassaco, asparago, lattuga, radicchio, cicoria, crescione, ravanelli, rape, bardana, bietole, carote, insalate a foglia verde ricche di clorofilla, le prime fragole e ciliegie. Per vincere la sfida primaverile ci vuole “fegato”. Il grande depuratore dell’organismo!. Esso degrada le tossine rendendole idrosolubili e quindi più facili da eliminare per i reni, che completeranno il processo di disintossicazione.

Poiché la natura è sempre vincolata alla stagionalità, ad assistere in questo periodo il fegato ci sono le piante dal sapore amarognolo, che anche atavicamente suscitano dentro di noi il senso del disintossicarsi e di eliminare le scorie.

Grande spazio anche ai legumi freschi, alla frutta e verdura ed agli ortaggi di stagione che, grazie alla intrinseca acqua biologica e al corredo generoso di sostanze antiossidanti, aiutano ulteriormente ad eliminare meglio le scorie accumulate durante l’inverno.

Anche i metodi di cottura devono adeguarsi al ritmo delle stagioni. Non è più tempo di fritti, di stufati, di bolliti. La primavera richiede cotture rapide e eleggere, al vapore, in pentola a pressione. Tornando alle diete: se si devono perdere solo 3-4 Kg, per lo più di significato antiestetico, è sufficiente il fai da te e soprattutto un po’ di moto.

Se l’obiettivo è più ambizioso e di pertinenza salutistica, meglio avvalersi dell’apporto degli specialisti, che, se esperti, confezioneranno una dieta su misura che rafforzi l’attitudine di autoadattamento alle variazioni di clima.

Il successo terapeutico non sarà impossibile da raggiungere, purché impostato in maniera dolce e lenta. Solo in questa maniera la sensazione di benessere portata dalla primavera, grazie anche alla luce più duratura e all’aumento della temperatura che stimolano la secrezione di endorfine, si rivela preziosa alleata.

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