Un “Novello” giorno

“Per me……Il vino è uno dei maggiori segni di civiltà nel mondo”.
No!!!…Non sono parole di Angelo Bianco,
a dirle è stato Ernest Hemingway.

Mi piace condividere nel blog le mie esperienze da ragazzo adolescente.

Ritorno fanciullo quando provo a spiegare cosa si cela dietro una bottiglia di vino. D’incanto mi compare il richiamo della terra natia, la dedizione orgogliosa fatta di duro lavoro e fatica. La sapiente attesa ed il rispetto dell’alternarsi delle stagioni.

La vendemmia, l’atto sublime della raccolta del frutto dopo tanta cura: un momento di comunione di intenti, di occasione per ritrovarsi, dove si lavora per perseguire tutti un unico obiettivo, che termina poi in festa per chi vi partecipa. Quante emozioni, quanto entusiasmo, quanta soddisfazione! Quanti occhi che brillano. Già, che bei ricordi di quella bella terra rossa pugliese (e non parlo di tennis).!!!

Ma quando inizia la vendemmia? 

Ero legato a norme ricche di saggezza popolare: se l’estate era stata asciutta, calda e poco piovosa, la vendemmia iniziava già verso la fine di agosto, mentre veniva spostata verso la metà di settembre laddove l’estate fosse stata più umida e più fresca. Se volete essere partecipi di questi ricordi (per me, una sorta di metafora della vita) e recuperare alcune vecchie e buone abitudini di una volta che possono aiutare l’animo in questi tempi frenetici… vi rimando a un mio precedente articolo che troverete a questo link

Provo ora ad annunciare il lieto “novello”.

Il Novello è un vino giovane, prodotto con una tecnica di vinificazione tipica, la macerazione carbonica, che lo differenzia da ogni altro vino. Grazie ad essa le uve fermentano in assenza di ossigeno ed in presenza di anidride carbonica. La sua peculiarità consiste nel favorire un’estrazione molto efficace di tutte le componenti aromatiche dell’uva. Però, allo stesso tempo, inibisce la maturazione di altre sostanze, in particolare quelle che conferiscono corpo e struttura al vino e lo rendono adatto all’invecchiamento.

Il titolo alcolometrico totale minimo è di 11° ed il residuo zuccherino non superiore a 10. Il risultato è un vino morbido e armonico dal colore vivo acceso, dal gusto fresco, giovane, con sentori fruttati e poco tannico (i tannini sono molecole organiche naturali presenti nella parte legnosa del grappolo, ovvero nella buccia, nei semi e nel raspo e che conferiscono al vino la nota di sapore ruvida ed astringente).

Lo scarso contenuto di polifenoli e la bassa gradazione alcolica (non supera di solito gli 11 gradi ed un bicchiere da 150 cl in media apporta sulle 90 Kcal) lo rende fragile e fortemente sensibile all’ossidazione, motivo per cui ha una durata limitata e va consumato in breve tempo. La legge stabilisce che sia venduto entro il 31 dicembre.

Insomma, un vino ludico che non ha le caratteristiche del vino più attempato e va bevuto entro pochi mesi dalla messa in commercio.

Ma il Novello non è l’unico vino protagonista di questa stagione: i “cugini” d’oltralpe vantano un altro prodotto tipico e unico nel suo genere, il Beaujolais.

Quali sono le differenze sostanziali tra il vino novello italiano ed il Beaujolais nouveau francese? Innanzitutto, il Beaujolais viene messo tradizionalmente in commercio a partire dal terzo giovedì di novembre, mentre il novello in Italia dal 30 ottobre.

Per il disciplinare francese devono essere impiegate solo uve del vitigno Gamay, per quello nostrano sono possibili gli assemblaggi. Quindi non solo Gamay ma anche Aglianico, Cannonau, Barbera, Dolcetto, Pinot nero, Cabernet Franc e Sauvignon, Merlot, Refosco, Nero d’Avola, Sangiovese, Lacrima di Morro d’Alba, Lambrusco, Troia, Primitivo etc.

Il Beaujolais inoltre deve essere ottenuto totalmente da macerazione carbonica, mentre per il novello è sufficiente che lo sia per il 40%.

Gli abbinamenti principali che esaltano al meglio le potenzialità del Novello sono quelli con i prodotti tipici autunnali. Vivamente consigliato l’abbinamento con le castagne, ma si sposa bene anche con le zuppe di funghi, con paste con condimenti poco elaborati, con tartufi, polenta, ma anche stracotti, selvaggina.

Data l’intrinseca ludicità, provo a dare una chiusura “goliardica”:
Se a te piace, sei adulto in ottima salute e sei a casa,
dal dì di  SAN MARTINO, di NOVELLO durante il giorno
te ne concedo fino ad un QUARTINO
.

Conto a breve di disquisire dell’olio nuovo, ma avendo sempre più richieste di argomentare di scudo alimentare ai tempi del coronavirus, proverò a cimentarmi nel prossimo articolo con questo argomento assai complesso.

10 thoughts on “Un “Novello” giorno

  1. Wieder welche umfangreiche Information! Dr. Bianco ist ein wirklicher Ernährungs-Doc. Sehr gut hat mir der Respekt vor der arbeitsreichen Produktion des “Novello” gefallen. Es ist wichtig, dies Wert zu schätzen. Ich trinke jetzt ein Glas Primitivo auf Dr. Bianco!!!
    Gabriele
    Traduzione:
    Ancora una volta che ampie informazioni! Dott. Bianco è un vero esperto di nutrizione. Mi è piaciuto molto l’articolo relativo al “Novello”. È importante conoscere ed apprezzare queste informazioni. Ora sto bevendo un bicchiere di Primitivo alla salute del Dr. Bianco !!!
    Gabriele

  2. Grazie all’iniziativa del dott. Angelo possiamo essere fieri di vantare, nel tempo, una nutrita libreria di svariati argomenti preparati per noi da un esperto la cui competenza e serietà è arcinota. Anche perché chi parla di vino, come in questo caso, è di novello in particolare è uno che se ne intende oltretutto. È nativo di un territorio che è uno dei produttori più conosciuti al mondo. Parliamo di Manduria e del famosissimo “Primitivo”. Perciò poteva il dott. Angelo mancare a questo appuntamento? Perché oltre ad essere professionalmente preparatissimo, senza dubbio alcuno, si sa, ne parla per esperienza diretta attraverso i ricordi dell’infanzia, conservando negli occhi, nella mente e nella memoria, ancora vivissima, la freschezza di quei momenti, insieme alla luce e al calore di una terra sempre generosa. Non ci resta che ringraziare il dott. Angelo con l’augurio, chi sa, virus permettendo, di poter un giorno alzare i nostri calici e brindare col novello per la fine della pandemia. Grazie.

  3. Bello questo articolo che mi riporta indietro nel tempo quando la raccolta dell’ uva di un piccolo vitigno di Malvasia e Fragolino rendeva vivaci e allegre le giornate in attesa della vinificazione , insomma festa e gioia di fine estate per poi brindare in allegria..
    Grazie Dott Bianco per la chiarezza dell’articolo e per i consigli gastronomici che esaltano il vino Novello

  4. Ed eccoci puntuale all’appuntamento con il vino novello. Ringrazio il dr. Bianco per le note illustrative sulle caratteristiche e sulle qualità del vino novembrino. Personalmente gradisco questo prodotto stagionale proprio per la sua freschezza anche se ritengo si debba fare attenzione ad alcuni prodotti in vendita che non mi ispirano grossa fiducia anche per il loro costo quasi irrisorio. Ma il prodotto delle cantine più note va acquistato con ampia garanzia di qualità. Si beve facilmente, si gusta con piacere e terminate le feste natalizie si torna ai vini classici. Bentornato vino “novello”.

    1. Caro Mauro, ma il novello va gustato in certe occasioni e non ha l’esclusiva del periodo. Purché con gli altri vini, di solito più alcolici, si rispettino le clausole del buon bere…a chi piace e se si può…

  5. Caro Angelo, non essendo intenditrice di vini e, soprattutto, consumandone in quantità davvero esigue, non mi sono mai cimentata nella lettura di articoli riguardanti le varie tipologie di vino …. ora, invece, leggendoti, apro nuovi orizzonti.
    Complimenti e buon lavoro! Renata

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