Il secondo cervello

Una mente senza istruzione non può dare i suoi frutti
più di quanto non possa un campo, comunque fertile, senza coltivazione.
(Cicerone).

Il tratto gastrointestinale è un apparato complicato preposto alla digestione e all’assorbimento dei cibi.

Il Sistema Nervoso Enterico (oltre 100 milioni di neuroni) regola e coordina funzioni atte ad assorbire i nutrienti, produrre gli acidi gastrici, sovraintendere e coordinare le diverse attività digestive. Se per tutto ciò fosse necessario il pensiero cosciente, rimarrebbe ben poco tempo per fare altro. L’evoluzione ha dotato il nostro “secondo cervello” della capacità di gestire il tratto gastrointestinale in modo autonomo senza il controllo del sistema nervoso centrale.

L’Asse Intestino-Cervello

Il secondo cervello comunica con il sistema nervoso centrale in modo bidirezionale, anche se si ritiene siano di più i messaggi che partono dall’intestino e raggiungono il sistema nervoso centrale che viceversa. Sentiamo lo stress e le emozioni anche con la pancia e, viceversa, lo stato di benessere della nostra pancia può ripercuotersi sul nostro umore.

Partecipa a ciò la serotonina, un neurotrasmettitore prodotto per il 95% dal Sistema Nervoso Enterico (SNE) e presente anche nel sistema nervoso centrale. Nell’intestino essa è coinvolta nella regolazione della secrezione e della motilità gastrointestinale e nella percezione del dolore. Nel sistema nervoso centrale invece, è implicata nella regolazione del tono dell’umore. Il nostro organismo rilascia serotonina in seguito a stimoli esterni e in base a ciò che proviamo attraverso i cinque sensi (per esempio, durante un bacio o mangiando un cibo in particolare). Avere un livello di serotonina bassa può comportare disturbi dell’umore, problemi di natura sessuale, difficoltà a dormire, complicazioni a defecare, accentuazione di ansia ed insorgenza di stati depressivi.

Stress

C’è qualcuno di noi che non è stressato? Lo esprimiamo tutti a causa della vita che conduciamo. Stati di stress mentali e pensieri negativi, attivando i circuiti dell’ansia e della paura, provocano aumento della motilità intestinale, rilascio di citochine (proteine molto piccole che comunicano alla cellula, grazie a specifici recettori di membrana, istruzioni specifiche, quale lo stimolo a differenziarsi, l’ordine di morire…) aumento della sensibilità e infiammazione della mucosa intestinale.

Precisazione doverosa: arma utile per combattere lo stress è l’attività fisica.
Mantenersi attivi può aumentare il numero di microrganismi benefici dell’intestino e ha un potenziale effetto antinfiammatorio.

L’Intestino è un organo pensante e ogni tanto è bene prendere decisioni di pancia, del resto non è un caso sentire espressioni come: “quella situazione mi è rimasta sullo stomaco”, “sento le farfalle nello stomaco quando penso a lui/lei”, “avevo un mal di pancia terribile dalla paura che ho preso”, “ogni volta che devo affrontare un esame mi viene mal di pancia o me la faccio addosso”, “quella cosa che mi è successa non l’ho ancora digerita”…

Sindrome dell’intestino irritabile

È un insieme di sintomi invalidanti che compromettono notevolmente la qualità della vita dovuto ad un’alterazione della motilità e/o della sensibilità viscerale. Non si riscontrano cause organiche, bensì si tratta di disfunzioni dell’apparato digerente.

Si stima che circa il 20% della popolazione dei paesi industrializzati ne soffra ed i soggetti di sesso femminile affetti da questa sindrome sono almeno il doppio rispetto a quelli di sesso maschile. Nella maggior parte dei casi, i sintomi si manifestano per la prima volta tra i 20 e i 30 anni persistendo per mesi o addirittura anni. La barriera intestinale che ci protegge dalle sostanze tossiche si indebolisce rendendo la parete intestinale più permeabile (si parla di “leaky gut”, ossia di intestino gocciolante).

Le cause della sindrome dell’intestino irritabile non sono ben definite. I fattori che sembrano contribuire alla sua insorgenza sono: stress psicologico e fattori emozionali, intolleranze e allergie alimentari, disfunzioni del sistema immunitario, alterazioni nel microbiota intestinale e predisposizione genetica. Anche la manifestazione dei sintomi della colite varia da soggetto a soggetto (stipsi, diarrea, alvo alterno, meteorismo, crampi e dolore intestinale) e pertanto non c’è una cura che possa dirsi universale e non esiste un elenco di alimenti off-limits.

BADA A COME MANGI

La dieta va adattata alle esigenze e ai sintomi di ciascuno (ad esempio, coloro che soffrono di stipsi e coloro che patiscono invece episodi diarroici seguiranno diete differenti).

Un trattamento comune per IBS (dall’inglese Irritable Bowel Syndrome) è una dieta a basso contenuto di FODMAP (Acronimo di: Fermentable Oligosaccharides, Disaccharides, Monosaccharides and Polyols, in sostanza i cibi che fermentano: Oligosaccaridi, Disaccaridi, Monosaccaridi, Polioli). Sono sostanze a proprietà osmotiche (attirano l’acqua nel tratto intestinale), che, se consumate in eccesso e se non digerite bene, possono essere fermentate dai batteri intestinali. Le diete povere di FODMAP hanno dimostrato di ridurre la gravità dei sintomi IBS, in particolare dolore e gonfiore.

Gli alimenti da eliminare nella prima fase e da ridurre comunque nella fase di stabilizzazione sono:

  • mela, pera, mango, cocomero, frutta essiccata, pesche, albicocche;
  • aglio, cipolle, carciofi, scalogno, asparagi, taccole, funghi, cavolfiore;
  • tutti i prodotti contenenti frumento, mais in chicchi, orzo, segale e farro, couscous, pane, pasta, pizza;
  • cereali da colazione;
  • fagioli e piselli; anacardi e pistacchi,
  • latte, crema, gelati, yogurt;
  • miele, sciroppo di glucosio, fruttosio; dolcificanti con polioli;
  • succhi di frutta.

È importante, tuttavia, proprio per evitare errori e carenze, intraprendere un percorso di questo tipo sotto la guida di un esperto, preferibilmente con l’aiuto di un gastroenterologo.

Cambiando argomento, sebbene di mio non sia un impiccione, nel prossimo articolo proverò a farmi anche un po’ i cavoli vostri!!!

7 thoughts on “Il secondo cervello

  1. Trovare qualcuno che non abbia mai sofferto o sentito parlare di stress e di quanta incidenza abbia nella nostra quotidianità credo non dico impossibile,ma molto difficile.E’ un nemico insidioso,subdolo che va conosciuto a fondo e che tuttavia può fungere da campanello di allarme quando si sta per superare una certa soglia di criticità .Una sorta di termometro della situazione quando la qualità della propria vita abbisogna di essere reinterpretata,rimodulata se nel frattempo situazioni o circostanze ne hanno rotto il normale equilibrio funzionale,con effetti fortemente debilitanti a carico di chi ne soffre.Sono temi caldi e sempre attualissimi di cui ,noi profani,conosiamo tutto e non conosciamo niente. Ma quando si ha la fortuna di incontrare un vero esperto in proposito,quale è il nostro dott.Angelo nel campo della nutrizione ( un ambito privilegiato di base,fondamentale da cui partire per procedere ad eventuali processi correttivi) e aggiungo anche quale fine conoscitore della psicologia specialmente nel rapporto uomo-ambiente , di cui si avvale il Nostro nello sviluppare una terapia personalizzata,empatica,da vero e autentico professionista dell’ascolto,una sorta di “sarto dietologico ” come egli stesso ama definirsi,allora si è certi di potersi affidare ciecamente allo specialista più esperto,completo ed esaustivo,convintissimi di aver imboccato quel percorso di recupero del benessere da chi sa quanto tempo agognato.Pertanto porgo il rinnovato grazie al dott. Angelo ancora una volta e come sempre alla prossima. Cosimo(Mimino) . .

  2. Complimenti per le rivelazioni interessantissime. Da buona forchetta quale sono, anche se ogni tanto fuori controllo, mi capita di irritare il mio intestino talvolta, ma anche di somatizzare lo stress con esso. Prima di leggere questo articolo non gli ho mai reso l’importanza dovuta, spero di imparare a prendermene più cura, ti ringrazio ancora per questa divulgazione.

  3. Grazie Angelo tutto molto interessante , ma se soffro di colon irritabile (meteorismo e fermento) devo eliminare tanti cibi… e che mi resta ? Posso eliminare cavoli e cavoletti verze carciofi ( che adoro ma sento che mi gonfiano ) ma x frutta e yogurt ( magri magri) mannaggia troppo sacrificio … e che mangio a colazione ? Il pasto che preferisco …
    scherzi a parte ti ringrazio e mi darò una regolata .

  4. Caro Angelo seguo tempo la dieta dei cristalli colorati per attenuare i disturbi del colon irritabile, e ti confermo che ho avuto un netto miglioramento con l introduzione della dieta.
    Certamente i cibi a basso contenuto di FODMAPs sono restrittivi e la rinuncia ad alcuni zuccheri complessi della frutta e /o verdura diventa limitante , soprattutto d’estate quando i colori sono protagonisti del gusto.
    Ti faccio i complimenti per l’ argomento chiaro e interessante e …ti dico pure che SI!
    questi sintomi sono davvero cavoli miei!!!😉

  5. Sehr interessant lieber Dr. Bianco. Der Darm wird oft unterschätzt. Die Diät für einen entzündeten Darm klingt sehr anstrengend. Es bleibt ja kaum etwas übrig, was man essen darf. Besser rechtzeitig nett zum Darm sein!

  6. Grazie, caro Angelo, per l’interessante articolo che aiuta, in modo semplice, a chiarire alcuni problemini che si trascinano da tempo …. alla prossima lettura! Ciao Renata

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