Il Digiuno

Digiuno nelle diete: fa bene o fa male? - Wired

Il digiuno cura le malattie, inaridisce gli umori corporei,
mette in fuga i demoni, libera da pensieri impuri,
rende la mente più chiara e più puro il cuore,
santifica il corpo e solleva l’uomo al trono di Dio.
(Ateneo di Naucratis).

Oggi vorrei parlarvi del digiuno al di là del significato spirituale.

Esso è al centro di numerose e recenti ricerche, con l’obiettivo di dimostrare i benefici di una drastica restrizione calorica sia in ambito preventivo sia come  trattamento terapeutico di svariate patologie. Per alcuni tuttavia il rinunciare al cibo per un determinato periodo di tempo è diventata una vera e propria moda,  spinti dall’idea che questo sia un metodo efficace per dimagrire.

Ma secondo te è davvero così? Quali, gli eventuali benefici del digiuno?

Trattasi di una pratica che permette all’organismo di riposarsi, di dedicarsi esclusivamente al proprio equilibrio e alla propria rigenerazione, liberando il corpo dalle sostanze tossiche. Durante il digiuno, il corpo va in “riserva energetica” attivando una serie di segnali biochimici.

All’organismo perviene il messaggio di ridurre il consumo di energia e di attivare meccanismi di ”autofagia”, per cui le cellule, affamate, sono costrette a “mangiare sé stesse”, eliminando ciò che non serve o è danneggiato, per ricavarne energia. Siccome il corpo necessita di meno energia per la fase digestiva, ne rimane molta di più per l’eliminazione delle scorie. L’apporto energetico deriva dalle scorte di zuccheri e quando queste non sono più disponibili, si passa ai depositi lipidici.

Anche in virtù della restrizione calorica il digiuno intermittente agisce positivamente a livello metabolico, stabilizzando i livelli di glicemia, favorendo l’aumento dell’ormone della crescita che a sua volta promuove incremento della massa magra muscolare.

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Inoltre attiva le sirtuine, proteine che migliorano la resistenza allo stress e sono implicate nei processi che causano l’invecchiamento cellulare e che favoriscono la longevità. Recenti studi hanno dimostrato che il digiuno intermittente promuova anche il benessere del microbiota».

E’ stato altresì più volte dimostrato che durante il periodo di astinenza dal cibo, si riduce notevolmente la glicemia, gli stati infiammatori ed il grasso addominale.

Ribadisco che il digiuno non è adatto a tutti, anzi, è rigorosamente sconsigliato a soggetti affetti da patologie severe, ai ragazzi in crescita, alle donne in gravidanza e alle persone anziane: non va mai intrapreso senza aver consultato uno specialista.

Se ci si prefigge lo scopo di dimagrire, il digiuno risulterà inefficace, se non si cambiano le errate abitudini alimentari precedenti.

Digiunare provoca comunque stress fisico e mentale. Il digiuno di per sé viene considerato un segnale “ormetico”, ovvero uno stress che porta le cellule a sviluppare dei meccanismi di rafforzamento (vi è una similitudine con l’allenamento sportivo). Sarebbe opportuno valutarlo alla stregua di uno stile di vita e non di una dieta e che possa essere considerato anche un pungolo che acuisca la nostra capacità di ascoltarci in modo che si possa distinguere la vera fame da quella falsa e scatenata da fattori emotivi.

Sono diverse le modalità in cui si può praticare il digiuno.

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DIGIUNO INTERMITTENTE

Il digiuno intermittente è da molti considerata la pratica migliore. Per alcuni esso è una modalità più facile da gestire rispetto al controllo costante quotidiano dell’apporto calorico.

Si differenzia dalle tecniche basate propriamente sul digiuno, perché non si basa solo sulla restrizione calorica ma sull’alternanza di fasi di digiuno a fasi di normale alimentazione, scandite da ritmi precisi.

Lo schema alimentare alterna periodi di digiuno a periodi di non digiuno.

Tutte queste pratiche indicano solamente il periodo di tempo in cui si deve realizzare il digiuno, ma non si concentra sugli alimenti da consumare in questa finestra nutrizionale.

E’ facilmente intuibile che tutte queste pratiche non serviranno a nulla se poi si consumano alimenti ultraprocessati, con molti grassi saturi, zuccheri e sale. Per ricavarne tutti i benefici dobbiamo basare la nostra nutrizione su una alimentazione equilibrata, salutare e che si rifaccia al modello “dieta mediterranea”

DIGIUNO NOTTURNO

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Metodo che consiste nel realizzare periodi di digiuno tra le 10-12 ore notturne. Si tratta fondamentalmente di non ingerire nulla di solido durante le ore notturne e così si darà al nostro organismo il tempo di portare a termine il ciclo quotidiano di eliminazione delle tossine. Ciò favorirà la riduzione dell’immagazzinamento dei grassi e la restaurazione completa delle funzioni digestive. La chiave del digiuno notturno sta nel cambiare l’orario dei due pasti principali. Basta anticipare la cena e posticipare la colazione.

La cosa migliore è cenare tra le 20 e le 21 della sera e fare colazione tra le 9 e le10 della mattina per non mettere in moto il nostro apparato digerente fino a quando non siano passate 10-12 ore da quando abbiamo cenato.

ALTRE MODALITA’ NEL PRATICARE IL DIGIUNO INTERMITTENTE.

12/12 è un metodo che consiste nel digiunare per 12 ore di seguito, mentre per le successive 12 ore è permesso mangiare. Sarebbe opportuno cominciare col metodo del 12/12 e poi, se ben tollerato, continuare con metodi un po’ più rigidi.

16/8 è un tipo di digiuno tra i più praticati. Tale modalità è più rigida di quella precedente. Consiste nel restringere il periodo di alimentazione ad un lasso temporale di 8 ore, mentre aumenta il lasso temporale del digiuno fino a 16 ore.

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18/6: si tratta di un digiuno di 18 ore e di un periodo di alimentazione di 6 ore. La modalità più severa rispetto a quelle finora presentate e non da tutti tollerata.

20/4 è il metodo in assoluto il più rigido e il lasso temporale dell’alimentazione si riduce a 4 ore, mentre 20 sono le ore del digiuno.

5:2 realizzando questo tipo di digiuno, si conduce un’alimentazione normale 5 giorni alla settimana, mentre gli altri 2 giorni si restringono le calorie tra le 400 o le 600 kcal al giorno.

4:3 per praticarlo, occorre mangiare normalmente per 4 giorni alla settimana, ma ridurre la calorie fino a 400-600 kcal al giorno per i restanti 3 giorni.

24 ore o OMAD (Acronimo “One Meal a Day”, ovvero un pasto al giorno). E’ una forte estremizzazione del concetto di digiuno intermittente. Porta a stare a digiuno per 23 ore di fila e consumare un abbondante pasto in 60 minuti, per esempio si cena alle 20.00 e poi non si mangia più fino alle ore 20.00 del giorno dopo.

Digiuno a giorni alterni (ADF): si tratta di alternare il giorno in cui il limite energetico è del 75%, noto come “giorno del digiuno”, e il “giorno dell’alimentazione”, durante il quale si mangia normalmente.

Da segnalare infine un modello alimentare proposto dal professor Valter Longo, che si avvicina al digiuno, ma non lo è. Pare induca gli effetti del digiuno, molto più praticabile del digiuno stesso. Prevede una restrizione calorica di 5 giorni ogni 3-6 mesi: Dieta Mima Digiuno.

Cosa si può bere o mangiare durante il digiuno intermittente?

E’ necessario distinguere il momento del digiuno da quello in cui è concesso mangiare: nel primo caso ogni alimento che apporti calorie renderebbe vano lo sforzo, ma è possibile assumere bevande senza zuccheri aggiunti come tè, tisane, acqua o caffè. Nelle ore in cui è permesso mangiare è tuttavia essenziale che i pasti siano equilibrati e bilanciati, privilegiando verdura, frutta, cereali integrali, legumi, pesce, tagli di carni magre ed un uso adeguato di grassi buoni, come l’olio extravergine d’oliva.

La prossima settimana affronteremo il tema del sonno primaverile (aprile dolce dormire!) e vi voglio tutti belli svegli

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5 thoughts on “Il Digiuno

  1. Ancora una volta , un articolo estremamente interessante e di grande chiarezza .
    Ignoravo esistessero modalità tanto diverse per questa pratica , antica e così benefica .
    Grazie dottor Bianco e buon lavoro .

  2. Grazie Angelo di aver chiarito che il digiuno nelle sue diverse modalità in termine di salute è una buona idea e potrebbe diventare anche una sana abitudine , non necessariamente praticata solo per dimagrire!
    A presto buon we

  3. Ciò che s’impara seguendo il dott. Angelo( già sottolineato altre volte, ma lo ripeto) è impagabile per la quantità e qualità d’informazioni ad un livello di scientificità indubitabile, senza escludere la capacità di saper esporre e porgere i dati conoscitivi del proprio ambito di competenza con una virtù tutta particolare che non stanca mai, favorendo interesse e curiosità anche in chi non è tra gli addetti ai lavori. Stile e contenuti hanno la loro specificità, in questo caso, in quanto vengono fatti viaggiare insieme in un rapporto di perfetto equilibrio. Materia che può fungere da supporto, ne sono convinto, a chi, tra i giovani, sta già programmando il proprio futuro, magari nel giornalismo. Comunque ho imparato molto sul digiuno, caro dott. Angelo, per quanto, tuttavia, si ha sempre bisogno di una sapiente guida, personalizzando l’intero processo dietetico. E in questo ambito, (ce lo ha sempre fatto capire il Nostro), è estremamente importante che la guida sia la più “sicura”possibile. “Intelligenti pauca verba” (a buon intenditori poche parole) dicevano i latini e ancora “Qui habet aures audiendi audiat” (Dai Vangeli di Lc 8,8 – Marc 4,9) : chi ha orecchie per intendere intenda. Come sempre il mio più sincero e cordiale grazie dott. Angelo e buon lavoro. Cosimo(mimino).

  4. Grazie Angelo. un argomento che mi interessa molto….e mi tranquillizza; sai perchè? perchè ho iniziato i i digiuni tutti i venerdi della Quaresima, dopo una buona ed abbondante colazione al mattino ( 8/9) circa poi pranzo merenda e cena sono solo tisane di vari tipi. Finita la Quaresima…continuo un giorno alla settimana, magari cambio giorno, perchè il venerdi amo mangiare il pesce! Ciao e grazie per tutti i tuoi consigli. Speriamo di rivederci alle Terme…covid permettendo!

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