La cellulite

La cellulite è una terra di nessuno dove non esiste sincerità:
se ne parli con una che ne ha più di te,
ti dice che non è nulla di grave ma sotto sotto è felice di non essere la sola.
Se lo fai con una che ne ha meno,
lei ti conforta, ma in realtà si compiace di averne meno.
Geppi Cucciari

Per me era la più bella del paese, autentica bellezza mediterranea. Lunghi capelli scuri e sciolti, occhi neri, sorriso solare, caldo, avvolgente, ammiccante…e fisico statuario. Il reggiseno conteneva a stento i seni alti e sodi. Il portamento era seducente, provocante e sensuale, ma, allo stesso tempo, di altera moralità. Per me e per i miei coetanei, era l’espressione di un idillio erotico seppur platonico. Si accendeva in noi anche una sorta di innamoramento, ovvero ci si innamorava dell’idea…. e si sperava nel miracolo.

I gesti e gli sguardi di noi ragazzi parlavano delle sue evidenti virtù: il roteare delle mani in segno di abbondanza, l’ammiccare tra amici, gli spintoni plateali finalizzati ad attirare l’attenzione di chi in quel momento era affaccendato in tutt’altre faccende. Ma anche… il vocio di fondo, le gomitate, ridicole, al suo passaggio…Al massimo, avevamo il coraggio di lanciare qualche fischio all’indirizzo di quella bellezza tanto vagheggiata.

Non era la paura del rifiuto a renderci vili, quanto il timore della ridicolaggine e dello smacco. Il commento gestuale non risparmiava nemmeno i più anziani. Ero talmente infatuato che per un’indefinibile e assurda gelosia rimproveravo in cuor mio, agli altri, questo atteggiamento.

A distanza di anni l’ho ritrovata in spiaggia. Non avrei mai immaginato che colei che era stata per me una sirena quasi divina, col tempo…..

Ma era il tempo ad essere crudele o il mio occhio, diventato più adulto e più critico?

La cellulite, vera bestia nera della bellezza femminile, è di per sé democratica. Affligge le signore più “burrose”, amanti del mangiar bene, ma anche le modelle più magre e seguaci del light.

Si concentra in zone particolari: la parte interna alta e posteriore della coscia, la parte interna delle ginocchia, l’addome, i fianchi, le natiche, la parte interna e posteriore delle braccia, le caviglie. Punti particolari, non persone particolari.

Scientificamente è chiamata panniculopatia edemato-fibrosclerotica.

Consiste in una degenerazione delle cellule di grasso, gli adipociti, in cui sia la microcircolazione sia il tessuto connettivo (insieme di fibre elastiche, collagene ed acido ialuronico) vengono modificati. I capillari trasudano la parte acquosa del sangue che va ad accumularsi tra le cellule grasse, formando così un edema localizzato. L’esito è una fibrosi e una sclerotizzazione dei tessuti interessati.

Nelle fasi iniziali l’effetto visibile è la “buccia d’arancia” ma, progressivamente, la zona cellulitica si evidenzia maggiormente e può risultare anche dolorosa al tatto. Se la predisposizione è ereditaria, la cellulite risente dell’azione degli ormoni, in particolare degli estrogeni (per tale motivo solitamente risparmia gli uomini), compresi quelli assunti attraverso la terapia contraccettiva. Fattori aggravanti sono: sedentarietà, diete scorrette e ricche di grassi e sale, disordini intestinali, eccesso di alcol, tabagismo.

Anche lo stress incide negativamente sull’equilibrio ormonale e incrementa ulteriormente il circolo vizioso della cellulite. Una cosa è certa: la cellulite non compare in un giorno e non si elimina in un mese. E’ fondamentale non aspettare l’estate per affrontare il problema. Perché si attenui in modo significativo occorrono approcci terapeutici multipli e personalizzati, impegno costante e, soprattutto, prevenzione.

Non sempre sono utili le diete dimagranti perché esse servono a smaltire le adiposità ma non la cellulite. E’ opportuno, invece, privilegiare i cibi drenanti e disintossicanti, quali frutta e verdura di stagione, ricchi di acqua, di sali minerali, in particolare potassio, e vitamine. La vitamina A mantiene l’elasticità del tessuto connettivo. La vitamina C preserva i vasi sanguigni e ha un indiretto potere ossigenante, in grado di facilitare l’assorbimento del ferro contenuto nei vegetali.

Risulta altresì fondamentale controllare l’apporto di cloruro di sodio che, favorendo il ristagno idrico, alimenta la cellulite. È opportuno, quindi, limitare non solo il sale discrezionale ma anche l’apporto di cibi ricchi di sale occulto quali insaccati, formaggi stagionati e prodotti conservati sotto sale. Da evitare anche l’abuso di alcol, di bevande zuccherate e il tabagismo.

Tra le terapie dolci si segnala l’omeomesoterapia che, proprio per il tipo di rimedi iniettati, è scevra da reazioni allergiche e da vari tipi di intolleranza. Con l’intervento di un esperto di agopuntura si può procedere con microiniezioni, sottocute o intradermiche, in alcuni agopunti specifici; l’intento è quello di curare alla fonte il problema della cellulite, ottenendo contemporaneamente un riequilibrio generale dell’organismo. Come fitoterapici, sono utili i prodotti ricchi di bioflavonoidi quali: tè verde, centella asiatica, ippocastano, meliloto, pilosella, rusco e ginkgo biloba.

Efficaci anche i gemmoterapici. Da segnalare le gemme di betulla, con azione drenante e tonica a livello generale, e le gemme di castagno, specifiche contro la cattiva circolazione linfatica. Nel settore di mia pertinenza, l’ambito termale, risulta adeguato il bagno in acqua salsobromoiodica ipertonica per la riattivazione del microcircolo.

La prossima settimana completeremo l’argomento.

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