Alimentazione e fertilità

Gli esseri umani non nascono
sempre il giorno in cui
le loro madri li danno alla luce,
ma la vita li costringe
ancora molte volte
a partorirsi da sé.
(Gabriel Garcia Marquez)

Qual è l’alimentazione corretta per favorire l’arrivo della cicogna?

Un’alimentazione corretta dovrebbe stimolare in primis la detossificazione epatica. Il fegato svolge un ruolo importante nel migliorare la fertilità, in virtù della sua azione di detossificazione.

Grazie alla detossificazione epatica, vengono rimossi quei batteri patogeni e quelle tossine che potrebbero compromettere la fertilità a beneficio di un ambiente uterino sano e supportato dal giusto equilibrio ormonale. Quest’ultimo dipende proprio dal buon funzionamento del fegato ed è una condizione necessaria ad una buona capacità riproduttiva.

La dieta Mediterranea

Attraverso un’alimentazione corretta, dobbiamo, inoltre, introdurre cibi ricchi di antiossidanti i quali aiutano a proteggere gli ovociti e gli spermatozoi dai radicali liberi. Degno di menzione è un recente studio che evidenzia come un corretto stile di vita, che comprenda dieta mediterranea e attività fisica regolare, possa migliorare la qualità del liquido seminale nei giovani maschi, anche se nati nelle aree più inquinate d’Italia. La dieta mediterranea è stata valorizzata anche come contrasto alle infiammazioni che riducono il grado di fertilità.

Una dieta vantaggiosa alla fertilità deve, inoltre, migliorare il benessere intestinale e sostenere il microbiota e, di conseguenza, tutto il sistema immunitario. Quest’ultimo ha un ruolo importante nel ridurre gli aborti causati da rigetto durante un eventuale percorso di fecondazione in vitro.

Controllo del peso

Va poi considerato l’aspetto quantitativo, allo scopo di non incrementare il peso ideale, provando, ad esempio, a seguire una dieta moderatamente ipocalorica, con una giusta ripartizione di carboidrati (semplici e complessi), proteine (vegetali ed animali) e grassi (saturi, monoinsaturi e polinsaturi). Occorre preferire alimenti a basso indice glicemico, evitando i cereali raffinati, che stimolano la produzione di insulina, il cui eccesso si ripercuoterebbe negativamente sulla funzionalità delle ovaie.

Con la giusta alimentazione, poi, possiamo attenuare gli stati infiammatori che ostacolerebbero la fertilità. Va sottolineato, in particolare, che assumere quantità controllate di carboidrati mantiene in equilibrio i livelli di glucosio nel sangue e di conseguenza, i livelli di glicemia e insulina. L’insulina è un ormone che stimola la produzione degli estrogeni che solitamente peggiorano gli stati infiammatori del corpo. Riducendo i carboidrati, si abbassano i livelli circolanti di insulina, diminuiscono le infiammazioni e migliora l’equilibrio ormonale. Questo determina una ripresa dell’ovulazione e un conseguente aumento dei tassi di gravidanza. Infine, l’insulino-resistenza è stata correlata a un possibile mancato impianto dell’ ovulo e all’aumento delle percentuali di aborto.

Capitolo a se stante è la celiachia.

Tra i portatori di questa patologia, sei su dieci non sanno di esserne affetti e quindi non adottano, come sarebbe necessario, una dieta priva di glutine. Tra i tanti problemi che questa condizione può causare, se non la si tiene sotto controllo escludendo il glutine dalla propria alimentazione, c’è l’infertilità femminile. E, per le donne che riescono a concepire, vi è comunque un aumento del rischio di aborto spontaneo e di complicazioni ostetriche.

Proteine e gravidanza

Assumere proteine è importante in qualsiasi fase della vita, ma lo è in modo particolare quando si cerca una gravidanza. In quest’ambito un ruolo principe è esercitato dai legumi. Secondo alcuni studi, infatti, si dovrebbe fare attenzione alla provenienza della fonte proteica. Una ricerca, cospicua per casistica, ha evidenziato che le donne nelle quali la maggior parte dell’apporto proteico è di origine animale hanno una probabilità superiore del 39% di essere infertili a causa di problemi legati all’ovulazione. I legumi, inoltre, sono ricchi di ferro, un elemento indispensabile per promuovere la fertilità femminile e maschile. In merito ai macroelementi, poi, occorre privilegiare gli alimenti ricchi di Omega 3, che stimolano la fertilità maschile favorendo una migliore qualità spermatica.

Ma anche nella donna questi acidi grassi hanno un ruolo importante perché non solo aiutano a regolare l’equilibrio ormonale ma facilitano la gravidanza dal momento che aumentano il flusso sanguigno uterino. Oltre al classico salmone, altre fonti di Omega 3 sono il pesce azzurro, l’olio e i semi di lino, la frutta con il guscio (come mandorle, nocciole e noci ) le alghe e i legumi. Nel settore ittico, una segnalazione particolare va fatta per le ostriche che sono ricche di zinco, elemento che aiuta a migliorare sensibilmente la funzionalità ormonale e che ha un ruolo fondamentale nel regolare l’ovulazione.

Sarebbe sempre preferibile scegliere il pesce pescato e non di allevamento. E’ opportuno, anche, non tralasciare i singoli microelementi fondamentali presenti nei cibi. Un ruolo importante, ad esempio, è svolto dall’inositolo, molto utile nella fase dell’ovulazione. Alimenti ricchi di inositolo sono: fagioli, riso, lenticchie, agrumi, noci, semi oleosi e il melone.

Sempre per la prima fase del ciclo, risultano alimenti importanti, perché ricchi di ferro di vitamina C e di vitamina B, i cereali integrali, il pollo, i crostacei, le uova, i latticini, l’agnello, il manzo, le verdure a foglia verde, i kiwi, gli agrumi e i frutti di bosco.

Gli alimenti ricchi di betacarotene come zucca, carote, spinaci, cavoli, patate e albicocche, sono invece utili nella terza fase del ciclo.

Molto importante è l’assunzione della vitamina B9 o acido folico. Essa fa parte delle vitamine idrosolubili, che non possono essere accumulate nell’organismo ma devono essere regolarmente assunte attraverso l’alimentazione. Questa vitamina protegge e agevola lo sviluppo dell’embrione e del sistema nervoso del feto ed è importante iniziare ad assumerla ancor prima della gravidanza.

L’acido folico è presente in grandi quantità nei cereali, nel lievito di birra, nel fegato e nelle verdure a foglia verde, in particolare spinaci, broccoli, rucola, asparagi e lattuga.

Infine è importante non tralasciare nella dieta i sali minerali: magnesio, zinco e selenio aiutano a mantenere il giusto livello ormonale, favoriscono la qualità degli ovociti e la fertilità maschile.

La prossima settimana completeremo il filone “Stile di vita e fertilità”.

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