Cibo ed Eros

Nel week-end di San Valentino l’argomento é d’obbligo.

Tutta la storia umana attesta che la felicità dell’uomo,
da quando Eva mangiò il pomo,
dipende molto dal pranzo.
(George Gordon Byron)

Un tuffo nel passato

La rividi per caso, dopo molti anni, nell’androne di un vecchio palazzo, durante uno dei miei rientri alla città di origine. Ci fermammo chiedendo l’uno dell’altro, poi ci salutammo con la falsa promessa di tenerci in contatto. Mi lasciò un velo di struggente malinconia l’averla rivista dopo tanto tempo e constatare che il tempo l’aveva resa ancora più bella. Imprecai contro la vita che ci aveva portato così distante l’uno dall’altra. La vidi allontanarsi nella sua figura elegante. 

Così la mente tornò indietro a quella sera: era estate e molti miei amici erano stati invitati alla sua festa di compleanno, ero anch’io tra questi. Tuttavia, la cosa non mi eccitava più di tanto, lei era la sorella di un mio amico.

La sua figura mingherlina nascondeva, ancora, quel potenziale di femminilità che sarebbe fiorito da lì a qualche mese. La serata stava trascorrendo come da copione. Qualche ballo, i commenti con gli amici sulle ragazze presenti, il taglio della torta e via dicendo. Oramai eravamo rimasti in pochi ed io resistevo perché lei mi aveva chiesto di rimanere. Si era fatto tardi. Sul terrazzo, piacevolmente ventilato, in quella calda serata d’estate, eravamo solo in tre, io, lei e la sua amica del cuore che, un po’ in disparte, continuava ad impilare sul piatto del giradischi, in maniera disordinata, la serie di 45 giri sparsi sul tavolo. Noi due, invece, restavamo seduti, discutendo di argomenti vari senza un interesse preciso. Poi il suo invito per l’ultimo ballo della serata, prima di salutarci. Un lento, naturalmente. Fino ad allora non l’avevo mai abbracciata, non avevo mai goduto del suo profumo. Ne fui stregato.

All’improvviso mi accorsi di quanto stupido ero stato per non essermi mai accorto prima di quanta fortuna avevo sprecato per tanto tempo. Il ballo continuò oltre la fine della canzone, mentre nell’estasi del profumo dei suoi capelli, le mie labbra poggiavano sulle sue. Baci rubati.

Gli studi universitari, in seguito, mi hanno permesso di approfondire l’importanza dei ferormoni: particolari sostanze secrete dalle ghiandole sudorali ed emesse da pelle, capelli e saliva, che variano in rapporto allo stato d’animo e che scatenano una vera e propria attrazione fisica.

Ma, a ben pensarci, anche il cibo riesce a scatenare ciò….La mia professione mi ha consentito poi di riflettere e considerare che il cibo va vissuto come un elemento aggregante, come espressione di una celebrazione, momento di intimità per comunicare emozioni e sentimenti quale l’amore.

Del resto cibo e seduzione sono sempre andati di pari passo sin dalla preistoria, quando l’uomo poteva fruire delle grazie femminili solo dopo aver offerto alla compagna la preda che aveva cacciato. L’offerta di cibo come rituale di seduzione è valido anche ai nostri tempi. Possediamo un vero e proprio vocabolario erotico-nutrizionale con espressioni quali: bocca a cuore, labbra a forma di ciliegia, labbra carnose, occhi a mandorla. E sorvolo su “alimenti e riferimenti anatomici”.

Un menu “afrodisiaco”, pur composto da piatti semplici, dovrebbe essere una vera festa dei sensi, ovvero, la combinazione di varie relazioni sensoriali che prevedano: la vista di cibi appetitosi, la stimolazione olfattiva dei loro piacevoli odori e la gratificazione tattile offerta ai meccanismi orali. Una cena, ben impostata, può creare un’atmosfera di complicità e stimolare desideri che vanno ben oltre quello dell’appetito e dello sfizio culinario. Una vera festa dei sensi, ricca di colori e profumi!

Esistono davvero cibi con poteri afrodisiaci? Ad alcune pietanze quali il cioccolato, il peperoncino, il pesce, i crostacei, la scienza ha riconosciuto, in parte, un qualche potere afrodisiaco. Ciò sembra dovuto, principalmente, al miglioramento complessivo della circolazione sanguigna e, quindi, della capacità di eccitamento sessuale.

A rigore, però, i cibi afrodisiaci sono tali solo nella mente di chi li gusta. Se certi tipi di alimenti, infatti, possono suscitare sensazioni di tipo erotico, ciò non significa che questo avvenga sistematicamente tutte le volte che si gusta quel tipo di cibo, oppure che, tali emozioni, siano estensibili a tutti. Del resto, le presunte sostanze afrodisiache, prima di pervenire al cervello attraverso la circolazione sanguigna, dovrebbero sopravvivere all’ambiente aggressivamente acido dello stomaco ed attraversare il tratto gastrointestinale. Tale processo, richiederebbe molto tempo, e l’effetto auspicato si verificherebbe molto dopo l’assunzione. Il corpo, inoltre, avrebbe la possibilità di diluire la “famigerata”sostanza, molto prima che questa possa giungere al suo obiettivo.


Ad esempio, la feniletilamina, responsabile di un senso di ebbrezza e di felicità, è presente nel cioccolato ed è prodotta anche dal cervello in fase di innamoramento. Le quantità irrisorie per singolo cioccolatino, tuttavia, non hanno effetti determinanti. Resta, invece, l’effetto psicologico legato alla soddisfazione del gusto: “mangiar bene fa bene all’umore e ciò ben predispone!”

Provo a titillare i vostri neuroni rimandandovi alla puntata successiva… ancora più “hot”.

2 thoughts on “Cibo ed Eros

  1. Ciao Angelo, in genere associamo piatti afrodisiaci con cibi esotici introvabili , ecco che invece alcuni li troviamo comunemente sulle nostre tavole!
    Senza sfatare un mito, concordo pienamente sull’effetto psicologico che ben predispone se la cenetta intima è piccante quanto basta..
    Alla prossima puntata, ciao
    Rossana

  2. Complimenti davvero, caro Angelo, per il tuo articolo!! Ti leggo sempre molto volentieri e con scioltezza. Al prossimo, buon lavoro, Renata

Scrivi qui il tuo commento