Esami e memoria

Tu impari a parlare parlando, a studiare studiando,
a correre correndo, a lavorare lavorando

e, allo stesso modo, impari ad amare amando.
Tutti quelli che pensano di imparare in qualsiasi altro modo
stanno ingannando sé stessi.
(San Francesco di Sales)

Riprendiamo l’argomento della settimana scorsa, sospeso proprio per mancanza di concentrazione!

Cosa avrei potuto fare, anziché interrompere il tutto. Fumare una sigaretta?

Nooooo…..a parte il fatto che il fumo fa comunque male, in queste circostanze fa ancora peggio perché l’effetto vasocostrittore della nicotina provoca un minor afflusso di sangue al cervello e un apporto inferiore di nutrienti alle cellule cerebrali.

Bere un altro caffè?

Ne avevo già presi 3. No agli eccitanti: evitare gli eccessi di caffè, tè, cioccolato, cola. Naturalmente un buon caffè non uccide ma, come sempre, quello che nuoce è l’esagerazione.

Bere una birretta?

No, perché comunque avrebbe un blando effetto sedativo. Meno che mai indicate, quindi, grandi quantità di alcool, sia per i danni che arrecano sia perché, in dosi eccessive, provocano uno stato di eccitazione che spesso è l’anticamera dell’insonnia.

Invece, ben riposato, non ho avuto difficoltà a riprendere gli argomenti lasciati, a conferma del detto latino che afferma l’importanza del “repetita iuvant”. Nel frattempo ho fatto anche dell’altro e questo è un ulteriore suggerimento, per me doveroso: avere sempre altri interessi culturali, oltre quello strettamente legato allo studio. “Unum facere sed aliud non omittere”. Voglio dire che interessarsi sempre e solo alla materia del proprio corso di studi rischia di far fossilizzare lo studente, che invece ha bisogno di tenere sempre attive le proprie cellule cerebrali.

Applicarsi anche ad altro significa avere una certa larghezza di orizzonti e una buona elasticità mentale, il che non può che aiutare nell’apprendimento mnemonico e critico. Naturalmente senza esagerare, perché questa ampiezza di interessi e di orizzonti non deve produrre dispersioni.

Un piccolo cenno (da Bignami) sulla fisiologia della memoria.

Normalmente le informazioni sono (stipate) in 3 depositi differenti: la memoria sensitiva trattiene solo per pochi attimi le informazioni che provengono dagli organi di senso, scartandone il 75%. Del rimanente 25% meno dell’1% viene selezionato nell’area del linguaggio e immagazzinato nella memoria primaria, il deposito più limitato dell’encefalo, che lavora a breve termine e trattiene le informazioni per un arco temporale che va da pochi secondi ad alcuni minuti al massimo. La trasmissione dalla memoria primaria a quella secondaria è un processo delicato.

A decidere quale memoria debba essere trattenuta e quale scartata è l’ippocampo, che fa parte del sistema limbico, la zona del cervello deputata a gestire le emozioni, i comportamenti relativi ai bisogni primari, come mangiare, bere, procurarsi cibo, fare sesso. Ne deriva che l’apprendimento e l’oblio sono notevolmente influenzati dalle emozioni, positive o negative che esse siano.

Va da sé che, se non si prova interesse per una materia, la possibilità di apprenderla è scarsa. Al contrario, un apprendimento ludico e gioioso stimola la velocità di trasferimento dei dati nella memoria secondaria.

Insomma, bisognerebbe cercare di associare, alle nozioni che si vogliono memorizzare, emozioni positive e, quindi, trovare anche in una materia ostica dei motivi di interesse.

Ulteriore aiutino.

Vi è mai capitato, nonostante ore e ore passate sopra i libri, di avere la mente come una lavagna su cui tutto quello che provate a scrivere viene automaticamente cancellato?

Non vi rimane impresso niente di quello che studiate e ciò vi demoralizza e vi fa venire voglia di gettare la spugna? Ci soccorre, in questo senso, una gamma di prodotti della natura, che, si sa, è generosa nei confronti dell’uomo.

Un valido aiuto, quando ciò che si studia diventa difficile da assimilare e ricordare, proviene dalla floriterapia australiana.

La floriterapia si conferma il sistema naturale più indicato e congeniale per gli studenti alle prese con gli esami. Grazie alla capacità dei rimedi floreali di agire positivamente su tutta la sintomatologia legata allo stress, alla capacità di concentrazione e memorizzazione, all’ansia da prestazione, alla paura o al panico, diventa possibile avere un aiuto “ad ampio spettro” per rafforzare l’autostima, la fiducia in se stessi, le capacità cognitive, la positività e la forza di reazione per affrontare le più temute prove scolastiche. Vediamo nello specifico quali sono i rimedi indicati per gli studenti di tutte le età.

Tra i fiori australiani amici dell’apprendimento sottolineerei…

Bush Fuchsia fiore australiano

Bush Fuchsia: è uno dei rimedi per eccellenza per le difficoltà di apprendimento. Con questo prodotto si sono avuti buoni riscontri in quanto esso contribuisce alla chiarezza e alla precisione nell’esposizione verbale.

Isopogon è un fiore che sviluppa la memoria, utile quindi agli studenti che devono fare affidamento sulle proprie capacità mnemoniche. Esso aiuta a rispolverare le conoscenze acquisite e permette di trarre conclusioni dalle esperienze vissute, di recuperare le capacità che si credeva di aver perso e di meglio ricordare il passato.

Paw Paw: consente, a sua volta, ad assimilare nuove informazioni, proprio come quando si studia per un esame e le informazioni da elaborare sono tante e, a volte, poco comprensibili. Agisce in modo da permetterci di affrontare la mole di studio fornendo la calma e la chiarezza necessarie, senza lasciar spazio a forme di scoraggiamento.

Paw Paw fiore australiano

Sundew aiuta ad avere maggiore attenzione per i dettagli e una maggiore precisione, e si rende utile specie per i soggetti deconcentrati e irrequieti o in preda a forte confusione mentale. Sundew fa acquisire maggiore calma e capacità di focalizzazione,  rilassa la mente e rende più disponibili all’ascolto degli altri.

In bocca al lupo, quindi per i vostri esami.

La prossima settimana parleremo di miele.

4 thoughts on “Esami e memoria

  1. Confesso,carissimo dott.Angelo,la mia totale ignoranza in fatto di floriterapia in generale.Se poi “australiana”… E sapere che esistono rimedi naturali o floreali che possono aiutare a sanare un disagio psicologico da stress(ambito scolastico),anzichè ricorrere ai rimedi farmacologici,come spesso accade,beh è una sensazione di fiducia.E che,poi, un aiuto determinante possa arrivare dal dietologo,come nel nostro caso,oltre che da un floriterapeuta,incoraggia e orienta maggiormente,anche se i rispettivi contributi,ho ragione di credere,saranno,nello specifico, molto diversi, professionalmente parlando.Il dott. Angelo ha sempre ribadito che ad ogni disturbo o malattia corrisponde un preciso disagio psicologico che la medicina ufficiale non sempre, in tanti casi, può risolvere e magari,succede,contribuendo a peggiorare la situazione.Il Nostro ha sempre sottolineato l’importanza fondamentale dell’ascolto empatico per comprendere, prima, la natura del problema,le esigenze della persona coinvolta,le caratteristiche dell’ambiente in cui vive,il tipo di relazioni sociali,lavorative ecc. per sbloccarne,poi, la forza reattiva ,le risorse interiori e rendere possibile un cambiamento,facilitando la soluzione del problema.E’ da ritenere,senz’altro, un’ottima alternativa al medico e allo psicologo,secondo me(naturalmente quando non si è in presenza di patologie tali da esigere la loro presenza o contributo),per riequilibrare tutti quegli atteggiamenti emozionali negativi che alla lunga ,di sicuro e inevitabilmente,inciderebbero pesantemente sulla salute psico-fisica della persona. Come sempre concludo con un grazie particolare al nostro dott.Angelo.La sua paziente tenacia oltre che passione,ha dell’incredibile. Cosimo(mimino) .

  2. Lieber Dr. Bianco, danke für die interessanten Informationen, wie man das Lernen ohne Nebenwirkungen unterstützen kann. Ich werde es testen, wenn mein Italienisch-Kurs wieder beginnt. 🙂

  3. Caro Angelo, purtroppo, oberato da diverse cose, ti avevo un po’ trascurato e, chiaramente, sapevo di far male. Leggerti è un piacere per ritrovare nozioni perse e/o impararne delle nuove. Grazie e complimenti!

  4. Caro Angelo, ogni volta che leggo i tuoi scritti, sempre molto piacevoli da leggere, acquisisco nuove informazioni … oggi apprendo che l’uso della floriterapia può essere un valido aiuto per tante situazioni! È proprio vero, non si finisce mai di imparare e ciò mi fa piacere. Un abbraccio e buon lavoro, Renata

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