Scuola e colazione

Colui che sa capire una donna, o sa analizzare il genio, o sciogliere il mistero del silenzio,
è anche colui che sa svegliarsi da un sogno bellissimo e poi sedersi a colazione.
(Kahlil Gibran)

La colazione è importante perché aiuta a mettere in moto il corpo
garantendogli il giusto apporto di energia dopo il digiuno notturno.
Ciò non autorizza però a esagerare, e anche per la colazione vale la regola della sobrietà.
(Umberto Veronesi)

L’atmosfera in casa appariva diversa e neppure il sorriso bonario di mia madre riusciva a mutarla. Tutti parevano diventati, all’improvviso, più taciturni. Perfino il gatto di casa sembrava meno tentato dalla pallina legata al filo che gli facevo ondeggiare sul muso quando lo stuzzicavo al gioco.

Le giornate si erano leggermente accorciate. Imbruniva presto e di sera l’aria frizzante suggeriva di uscire con qualcosa sulle spalle. Anche la luce del giorno era cambiata. Piuttosto che accendere i colori sembrava stendere un sottile velo grigio sulle cose e dare a tutto una luce diversa, al punto che neppure il rosso fucsia della buganvillea, che copriva buona parte del muro di confine con il nostro vicino, era più lo stesso.

Strano come tutto fosse cambiato in pochi giorni. Prima il caldo soffocante e le giornate al mare, il rumore delle spiagge affollate e la frenesia della stagione estiva, poi il ritiro, l’acquietarsi, la malinconia del ritorno ai ritmi normali. L’aria non era più segnata dal volo agitato delle rondini e non si udiva più il monotono ronzio delle api che passavano di fiore in fiore. Le foglie delle piante avevano perso il verde brillante capace quasi di riflettere i raggi del sole ed apparivano opache, smorte. Tutto pareva sospeso, quasi in attesa di una calamità imminente.

Di colpo l’indizio che illuminò la mia mente…… era lì, sul letto, perfetto, senza una piega. Di un bel colore blu mare, con il colletto bianco e i bottoni di madreperla, la martingala, e, sui polsini, un nastrino bianco in più. Non più tre ma quattro. Eh sì, quell’anno avrei frequentato la quarta elementare dalle suore di S. Giovanni. Così capii, un po’ amaramente, che presto sarebbe ricominciata la scuola. Le giornate di divertimento al mare, le serate a tirar tardi come gli adulti e il poltrire a letto fino a mattino inoltrato, stavano per finire. Quando pensai a quello che da lì a qualche giorno sarebbe accaduto, sentii tutta la tristezza che fino a quel momento avevo percepito, complice la luce autunnale, nelle cose e nelle persone intorno a me. Ancora una volta mi vennero in soccorso l’abbraccio e le parole rincuoranti di mia madre: “l’estate tornerà, vedrai, e sarà ancora più bella di quella che è appena trascorsa!”.

Poi, come un elisir di felicità, un sorriso, un bacio, una carezza…


Adesso, rivisitando quei ricordi con gli occhi del medico, mi rendo conto di quanto importante fosse la presenza della figura materna, soprattutto in funzione “ansiolitica”, durante la colazione. Colazione preparata con ingredienti sani e genuini posti in tavola con l’attenzione e la cura che solo l’amore di una mamma può dare.

Iniziare la giornata consumando una colazione adeguata, significa, dal punto di vista del metabolismo, andare incontro alle esigenze fondamentali del corpo umano e contribuire ad un sano equilibrio psico-fisico. Molti studi hanno dimostrato come una prima colazione corretta sia in grado di influire positivamente sul tono dell’umore e sulle performances intellettive.

Di mattina, infatti, si ha una migliore capacità di concentrazione e una migliore qualità della memoria. Ecco perché una buona colazione è particolarmente importante per i bambini e gli adolescenti impegnati nell’attività scolastica, attività nella quale è indispensabile poter disporre al meglio delle facoltà cognitive.

Numerosi studi confermano una maggiore presenza di ragazzi obesi tra coloro che saltano la prima colazione e questo implica, necessariamente, una responsabilità educativa da parte dei genitori. Sarebbe bene condividere con i figli il momento del pasto. La presenza dei genitori rafforza il ruolo di guida e protezione che essi hanno nei confronti dei figli e che i figli ben percepiscono. I piccoli, inoltre, possono capire le nostre difficoltà ma non la mancanza di coerenza: essi bocciano la prima colazione “virtuale” che alcuni genitori propongono loro e si affidano alle monetine per gli snack di metà mattina, quando la fame bussa inesorabile.

Costretto dunque a rincorrere per tutta la giornata quel deficit iniziale, l’organismo del bambino perde la capacità di riconoscere in modo corretto la sensazione di fame e sazietà. La prima colazione “ideale” dovrebbe essere un vero e proprio pasto leggero, capace di fornire in media 350-450 calorie, corrispondenti al 20% circa del fabbisogno energetico giornaliero.

Non deve mancare un adeguato apporto di vitamine, sali minerali, grassi e proteine, ma i costituenti principali della colazione devono essere i carboidrati, facili da digerire e da assimilare. Una piccola parte dei carboidrati va assunta in forma di zuccheri semplici (per esempio miele, frutta, marmellata) che danno subito all’organismo energia di pronto impiego, senza produrre scorie. UN FRUTTO FRESCO rende la colazione equilibrata anche dal punto di vista di vitamine, sali minerali, oligoelementi e fibra.

La frutta deve essere di stagione e, lo ripeto, assicura quella quota di zuccheri semplici che, al mattino, aiutano muscoli e cervello a ripartire. Inoltre, essa offre queste sostanze nella forma più sicura sul fronte glicemico. La frutta, inoltre, a fronte di una modesta somministrazione di energia, contiene vitamine e minerali difficilmente reperibili in altri alimenti.

Mangiarla fresca e il più possibile intera, è meglio che non frantumarla, spremerla o frullarla, perché si evita così di perdere le vitamine, i minerali e le fibre e si ottiene un più proficuo effetto di sazietà.

È bene che la parte più consistente della colazione sia costituita da pane, cereali in fiocchi, biscotti secchi, o fette biscottate, che, venendo assorbiti più lentamente, assicurano un rifornimento di energia costante e prolungato nel tempo. Un ruolo di tutto rispetto va attribuito al latte o al suo derivato, lo yogurt.

Fattore Tempo: per i più pigri, per “ottimizzare” il risveglio mattutino, può essere utile apparecchiare la tavola in modo funzionale, magari la sera prima.

La prossima settimana parleremo dell’alimentazione completa giornaliera.

Scuola

Oggi primo giorno di scuola.
Passarono come un sogno quei tre mesi di vacanza in campagna!
Mia madre mi condusse questa mattina alla ‘Sezione Baretti’ a farmi inscrivere per la terza elementare: io pensavo alla campagna e andavo di mala voglia.
(Edmondo De Amicis, “Cuore”)

Resa dei conti.

Molti di noi pensavano, ormai da tempo, di arrendersi senza opporre la minima resistenza. La minaccia si sentiva nell’aria. Nuovi padroni apparivano all’orizzonte in quell’atmosfera autunnale nella quale un pallido sole ricordava appena la folgorante luminosità dell’estate. E con lui si indebolivano anche le nostre ultime speranze di farla franca. Loro, i nuovi signori, sfacciatamente consci del loro nuovo ruolo sociale si mostravano cordiali tra la folla. E pensare che fino a qualche giorno prima nessuno li avrebbe notati.

Conducevano vita semplice, erano andati, come tutti, al mare, si erano abbronzati, avevano indossato vestiti leggeri per difendersi dal caldo, qualcuno di loro si era fatto persino sorprendere a mangiare l’anguria…. ma ora le condizioni erano cambiate. Con il calendario dalla loro, avevano assunto quell’aria seriosa di chi sa cosa stia per accadere. Nei casi più sfacciati si arrivava alla ostentazione della classica cartellina in similpelle nera, massimo simbolo del nuovo status sociale.

Si erano già incontrati tra di loro nei giorni precedenti per concordare le strategie da seguire. In questa occasione erano stati dotati, dalla “base madre”, di un’arma che avrebbe mietuto numerose vittime tra noi ribelli nel corso dei mesi a venire e che era nota come “il REGISTRO“.

Ci sentivamo deboli, nessuna idea che ci venisse in aiuto, che ci aiutasse a capovolgere le sorti della battaglia. Come sempre, quando qualcuno sta per soccombere, gli sciacalli spuntano fuori e prendono forza. Sparsi in 3 o 4 punti strategici della città, avevano atteso tutta l’estate affacciati, con i loro negozi, le cartolibrerie, su quel fazzoletto di strada che delimitava il loro ambito lavorativo.

Erano loro la punta dell’iceberg che aveva la sua base più consistente nell’editoria scolastica, che a loro volta essi rafforzavano. Da qualche giorno era arrivato il loro momento. Non più vetrine con matite, gomme o quaderni a disegni prestampati da colorare ma esposizione di nuove cartelle, con tracolle, da portare in spalla, di nuovi astucci per penne e cancelleria professionale e poi la comparsa a tutta vetrina di quella tremenda scritta “libri per tutte le classi e scuole”.

Erano venuti allo scoperto! Traditori! Uno in particolare, tra di loro, incuteva quasi timore. Era il più agguerrito. Il più smaliziato di tutti. Ricordo ancora il suo nome, quasi un nome di battaglia: Teneriello.

Gentile d’aspetto e cortese nei modi, agli inizi di settembre, mutava. Come se gli fosse cresciuto il pelo e le sue fattezze fossero divenute quelle del Mangiafuoco di Pinocchio. Non mi sarei stupito se , nelle prime giornata di freddo, gli fosse uscito dalle narici, con il respiro, del fumo nero. Così alla fine avevamo dovuto arrenderci. Addio mattine passate a letto senza l’incubo della sveglia. Addio pomeriggi passati a giocare a pallone o al mare. Addio serate di corse in bicicletta. Si doveva sottostare alle regole inflessibili della grande matrigna: la SCUOLA.


Purtuttavia, ora, da “vecchio”, il mio punta di vista è cambiato. A scuola non si deve andare per passare il tempo. La scuola non è solo sacrificio, perseveranza, applicazione, ma anche entusiasmo, fascinazione e coinvolgimento emotivo. I ragazzi hanno bisogno di regole e limiti da rispettare e di spazi per discutere e riflettere.

Il principio di ogni sforzo educativo si basa sull’esempio e la scuola, anche se fondamentale al riguardo è il ruolo della famiglia, ha un compito importantissimo da assolvere. Uno studio approfondito, condotto dall’università dell’Illinois, sottolinea l’importanza dei momenti legati alla condivisione dei pasti in famiglia. Questi effetti positivi sarebbero legati al rispetto del rito del pasto, al tempo dedicato alla conversazione durante il consumo del cibo e all’essersi, pur momentaneamente, staccati da fonti di distrazione come i computer, la Tv e i telefonini.

In passato si predicava l’importanza del tenersi al corrente delle cose del mondo mentre oggi, anche i pionieri del mondo digitale, mettono in guardia dal rischio di un eccesso di stimoli in questo senso, stimoli di cui i nostri ragazzi, troppo spesso, sono vittime.

C’è però il pericolo che un eccesso di ansia legato alla scuola non faccia vivere l’esperienza scolastica in maniera serena, determinando anzi una forte avversione ad essa e appannando la naturale tendenza dei giovani alla crescita e all’emancipazione.

Nella eventuale cura di questi disturbi non è certo il caso di usare i farmaci allopatici. A questo fine ci viene incontro la floriterapia, specialmente se l’ansia blocca emotivamente lo scolaro. Un rientro sereno a scuola può essere facilitato anche dai rimedi floreali australiani.

Certo, passare dallo svago estivo ai banchi di scuola non è facilissimo, e per alcuni può essere un disagio che genera stress, paure e insicurezze. Si manifesta la fatica di fare i compiti, di stare seduti, fermi e attenti, per ore e ore. Subentra la paura delle interrogazioni, il dover sottostare agli obblighi degli orari e la necessità di provare a socializzare con nuovi compagni.

  • A stemperare questi disagi ci viene in aiuto Dog Rose, un fiore che aiuta soprattutto a rafforzare la fiducia in se stessi.
  • L’essenza floreale Crowea placa gli stati d’animo in subbuglio infondendo calma interiore.
  • Bottlebrush è, invece, il fiore più indicato per superare ogni tipo di cambiamento. Con esso diventa più facile l’accogliere e l’aprirsi a nuove esperienze.
  • Se invece diventa arduo concentrarsi, e la mente vaga in altre direzioni, il rimedio più adatto è Sundew, il fiore del radicamento che permette di focalizzare i dettagli.
  • Laddove la difficoltà a concentrarsi e a prestare attenzione fosse causata da una vivace iperattività, aiuta a trovare i giusti ritmi Black Eyed Susan.
  • Il problema è legato all’assimilazione di nuove nozioni? Allora ci viene in soccorso Paw Paw la cui essenza favorisce l’integrazione e l’apprendimento delle tante nuove nozioni ricevute.

La prossima settimana si continua…con la scuola.