Brufoli

Fino a quando il colore della pelle
sarà più importante del colore degli occhi
ci sarà sempre la guerra.

(Bob Marley)

Eravamo, oramai, inseparabili. Nulla riusciva a dividerci. Ci eravamo conosciuti per caso, un giorno, di primo mattino. Una vera sorpresa, a presentarci fu lo specchio del bagno. Mi rivedo ancora, con lo sguardo assonnato, i capelli arruffati e l’espressione di chi continuava a credere fermamente che il cuscino del letto fosse l’invenzione più valida che il genere umano avesse mai concepito. Non mi accorsi subito della sua presenza. Solo dopo essermi asciugato il viso, pettinandomi, lo vidi. Piccolo, appena nato, in bella vista al centro della fronte. Al momento non gli diedi troppo peso ma, man mano che i circuiti cerebrali si riaccendevano, quella piccola anomalia della cute iniziò ad interessarmi.

Mi avvicinai allo specchio così tanto che gli occhi quasi si incrociarono nel tentativo di metterlo a fuoco. Automaticamente i pollici si avvicinarono alla fronte. Piccolo insolente, volevo annientarlo! Come si permetteva di farsi vivo senza essere stato invitato? Decisi di fargliela pagare subito e i pollici cominciarono a premere sulla pelle intorno ad esso. Purtroppo, però, alla fine, vinse lui. Infatti, dopo soli due giorni, si ripresentò e, il giorno dopo ancora, arrivò anche un suo cugino.

E così, in poco tempo, la sua intera famiglia aveva preso dimora, impunemente, sul mio viso.

Mi tennero compagnia per anni, a dispetto di tutti i tentativi fatti per mandarli via. Medici, farmacisti, rimedi della nonna, tutti fallivano regolarmente.

Poi sono invecchiati e, uno per volta, sono scomparsi. Ora che, forse, non sono più un adolescente, e loro sono per me solo un ricordo, ripenso a quei giorni di guerra fredda. Certo, se potessi scegliere, non mi dispiacerebbe rivederli comparire di nuovo sul mio viso, all’epoca senza rughe ed incorniciato da capelli nerissimi.

Acne giovanile

Nostalgia anche nell’evocarne il termine : “Acne giovanile”. Si localizza soprattutto sul viso e sul torace. Colpisce prevalentemente i giovani in età pubere, provocando effetti non solo sul piano estetico ma anche, a volte, su quello della salute emotiva e della qualità di vita dei soggetti colpiti.

Il testosterone, e tutto il gruppo degli ormoni androgeni, caratteristici dei maschi ma prodotti anche dalle donne, fanno la loro comparsa durante l’adolescenza, in coincidenza con lo sviluppo sessuale. Per molti giovani è un disturbo transitorio, ma, per alcuni, gravità, profondità e durata delle lesioni cutanee possono perfino causare cicatrici. Falso il mito che l’abbronzatura risolva il problema: lo mimetizza soltanto. Quanto all’alimentazione, nessun cibo di per sé può provocare l’acne, nemmeno il cioccolato o i salumi.

Tra le cause scatenanti si possono, invece, annoverare il fumo di sigaretta (esiste addirittura una forma specifica, denominata appunto “acne dei fumatori”), lo stress (uno studio recente americano ha osservato che l’acne peggiora sistematicamente tre giorni prima di un esame e nei sette successivi, vale a dire nei periodi di alto stress), lo smog (negli ultimi anni l’aumentata esposizione a tanti diversi inquinanti ambientali ha aumentato il rischio di sensibilizzazione cutanea, specie l’eccessiva esposizione agli idrocarburi policiclici aromatici), la scarsa qualità e quantità del sonno, aspetti genetici, processi auto infiammatori, squilibri ormonali (ma anche in situazioni fisiologiche, ad esempio, nella donna, in corrispondenza dell’ovulazione), e l’ipersecrezione sebacea.

Una recente ricerca ha evidenziato che un’alta percentuale di giovani, con acne resistente ai comuni trattamenti, potrebbe presentare un’elevata percentuale di insulinoresistenza.

Al riguardo, a costo di essere ripetitivo, ribadisco che la dieta mediterranea, caratterizzata principalmente da alimenti a basso indice glicemico (elevato consumo di olio di oliva, ortaggi, legumi, cereali integrali e prodotti ortofrutticoli stagionali), ha un significativo effetto di protezione dall’acne. Anche l’abuso di alcol provoca un aumento della seborrea, oltre ovviamente agli effetti epatolesivi, ovviamente ancora più gravi negli adolescenti.

Non bisognerebbe mai schiacciare i brufoli perché si rischia di peggiorare la situazione. E pare che anche il lavarsi spesso possa peggiorare la situazione perché la pelle diventa più secca e, di conseguenza, stimola le ghiandole a produrre più sebo. Per le ragazze, truccarsi non è proibito, anzi aiuta ad accettarsi. È sufficiente evitare i prodotti grassi (“oil free”) e i latti detergenti (preferire le lozioni delicate), facendosi consigliare dal dermatologo su quali cosmetici non comedogenici adoperare.

L’olio di oliva, oltre ad essere un valido componente della dieta mediterranea, è anche un ottimo alleato della bellezza con virtù cosmetiche conosciute già ai tempi dei romani. Esso è compatibile con l’acidità della pelle e le preziose sostanze in esso contenute (squalene, tocoferoli, fitosteroli, vitamine, composti fenolici) svolgono una preziosa azione emolliente e protettiva per l’epidermide.

Ad ogni buon conto, l’acne non è appannaggio esclusivo dei giovani. La prossima settimana, prendendo in considerazione l’età matura, parleremo del legame che c’è tra cibo, stress, stile di vita e pelle.

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