Bentornata Primavera

Hai mai notato un albero che sta nudo contro il sole, com’è bello?
Tutti i suoi rami sono delineati, e nella sua nudità vi è una poesia, vi è una canzone.
Ogni foglia è andata e sta aspettando la primavera.
Quando arriva la primavera, riempie di nuovo l’albero con la musica di molte foglie, le quali nella giusta stagione cadono e vengono soffiate via.
E questo è il modo in cui va la vita
.
Jiddu Krishnamurti

La primavera, la stagione dei fiori, è un momento magico, di rinascita. Mentre gli alberi tornano a nuova vita e i fiori sbocciano in un tripudio di colori, il mondo intero sembra risvegliarsi dal lungo sonno invernale.

Questo periodo dell’anno ha ispirato generazioni di autori e poeti, da Oscar Wilde a Cesare Pavese, che hanno descritto con grande poesia le sue fasi più belle. È un momento di rinnovamento e speranza, nel quale la Natura si lascia alle spalle il buio dell’inverno e riabbraccia la luce e la vita. “Eppur Primavera è nell’aria”.

Provo a riportare una versione rielaborata di note poetiche che intrecciano i tanti temi della Primavera.

In ogni verso, in ogni nota, la primavera si rivela come un momento di magia e meraviglia, un tempo sospeso tra passato e futuro, in cui ogni cuore trova la rinascita e il rinnovamento. In ogni canto primaverile il richiamo alla vita si rafforza, diventa quasi un’armonia che si diffonde nell’aria e risveglia, insieme a quelle del corpo, anche le fibre dell’anima.

Oscar Wilde, con la sua profonda sensibilità, ci sussurra che “Eppure primavera è nell’aria”, un’essenza impalpabile che avvolge il cuore degli uomini e accende la speranza anche nei giorni più tristi.

A sua volta, il contadino narrato da Pavese, protagonista di un quadro rustico e poetico insieme, incarna il conflitto tra la coda dell’inverno, ancora nell’aria, e la promessa di vita che germoglia nei campi. È l’immagine struggente di un’anima in bilico tra passato e futuro, tra la nostalgia di ciò che è stato e l’attesa ansiosa di ciò che verrà.

Ma la primavera, con la sua magia intrinseca, sa trasformare ogni contrasto in armonia. Come scrive Rabindranath Tagore, essa è come un artista divino, che dipinge la terra con colori vividi e accende il cielo con il suo pennello d’oro. È un momento di pura poesia, nel quale in ogni fiore è presente la nota di una melodia eterna e ogni foglia è il verso di un poema cosmico.

Pablo Neruda, a sua volta, con la sua prosa incantata, celebra l’arrivo della primavera come un dono prezioso dell’Universo, un’opportunità per gioire della bellezza del mondo e per sentire l’essenza più profonda della vita. È un inno alla gioia e alla gratitudine, che risuona nei cuori di tutti quelli che sanno cogliere la magia di questo momento irrepetibile.

E quando Goethe e Hesse contemplano con occhi quasi mistici il meraviglioso risveglio della Natura, ci sentiamo rapiti dalla bellezza del mondo e dalle infinite sfumature della vita. Nei loro canti all’universo, tutte le voci più sensibili hanno un posto particolare, come le note che, in uno spartito, creano un’armonia perfetta. È una sinfonia di colori e profumi, di suoni e sensazioni, che ci avvolge in un abbraccio accogliente.

E così, mentre il tempo scorre e la primavera ci circonda, ci lasciamo trasportare dalla magia di questo momento unico, consapevoli di come ogni istante sia un dono prezioso da custodire nel cuore.

Spero che il mio entusiasmo per questa stagione renda l’idea del messaggio che voglio trasmettere nei miei articoli sulla primavera. In senso assoluto, la primavera, con la sua esplosione di colori e profumi, incarna la rinascita della vita sulla Terra. In tutti i sensi, è la Natura intera che si risveglia da un lungo sonno, pronta a esplodere in un tripudio di vitalità. Questa stagione è stata da sempre una fonte inesauribile di metafore, che ne esaltano la bellezza e il significato simbolico.

Dopo i mesi freddi e grigi dell’inverno, la terra riprende a vibrare di energia, gli alberi fioriscono, e i prati si ricoprono di colori vivaci. È come se la natura si liberasse di un vecchio abito per indossarne uno nuovo, fresco e radioso. È una metamorfosi nella quale il vecchio lascia spazio al nuovo e al bello.

Inoltre, la primavera è anche un momento di crescita e fertilità. È il periodo dell’anno nel quale la Natura dona i suoi frutti più rigogliosi, e gli animali si accoppiano per perpetuare la vita. Questo fervore vitale è simboleggiato dalle gemme che sbocciano, dai fiori che si aprono e dal cinguettio allegro degli uccelli che tornano a popolare il cielo. È come se la primavera portasse con sé una promessa di abbondanza e prosperità per il futuro.

Ma la primavera non è solo una questione di Natura e di cicli biologici. È anche uno stato d’animo, un’emozione che risveglia la gioia e la vitalità dentro di noi. È il momento nel quale il nostro spirito si rigenera, come se le tiepide brezze primaverili ci infondessero nuova energia. È il periodo dell’anno in cui l’amore e la passione sembrano fiorire insieme ai fiori, e i cuori si riempiono di speranza e desiderio.

In conclusione, la primavera è molto più di una semplice stagione: è il simbolo della rinascita, della crescita e della gioia. Le sue metafore sono un riflesso della bellezza e della potenza della Natura, e ci ricordano che anche noi possiamo rinascere e crescere insieme ad essa.

La prossima settimana si parlerà di Aprile e delle sue peculiarità e poi spiegherò in dettaglio perché la primavera sia la stagione delle diete ma nel frattempo auguro a tutti Voi e alle vostre Famiglie i migliori auguri di Buona Pasqua.

ADHD approcci multidimensionali

L’attenzione concentrata, al pari di un muscolo sotto sforzo, si affatica. I migliori nel loro campo, che si tratti di sollevatori di pesi, pianisti o di un musher con la sua muta di cani, tendono a limitare il duro esercizio a circa quattro ore al giorno.
Il riposo, e il recupero delle energie fisiche e mentali, hanno un ruolo fondamentale nel loro regime di allenamento: cercano di spingere se stessi e i loro corpi al limite, ma non al punto di perdere la concentrazione durante le sessioni di allenamento.
La pratica ottimale è quella in cui riusciamo sempre a mantenere la concentrazione al massimo.
(Daniel Goleman)

ADHD e la celiachia

Conformemente a uno studio divulgato nel Journal of Attention Disorders, i bambini affetti da ADHD, presentano una maggiore propensione a sviluppare la celiachia, una forma grave di intolleranza al glutine, rispetto ai loro coetanei senza ADHD. Tuttavia, è importante sottolineare che non esiste una prova definitiva che il glutine sia la causa diretta dell’ADHD. Alcune indagini, inoltre, hanno suggerito che l’adozione di una dieta priva di glutine potrebbe contribuire ad affrontare i sintomi dell’ADHD in una determinata fascia di pazienti.

ADHD e l’autostima

In base a quanto riportato da Healthline, l’ADHD può esercitare un impatto significativo sulla percezione di sé e sull’autostima. Le persone affette da ADHD possono sperimentare sentimenti di frustrazione e incapacità nel gestire le sfide quotidiane, con conseguente diminuzione del livello di autostima. A riguardo, alcuni studi indicano che l’adozione di una dieta equilibrata e ricca di nutrienti può non solo contribuire a mitigare i sintomi dell’ADHD, ma anche a migliorare l’umore complessivo e, di conseguenza, l’autostima. Questo collegamento tra alimentazione, benessere emotivo e autostima evidenzia l’importanza del considerare approcci multidimensionali nel trattamento e nella cura dell’ADHD.

ADHD e lo sport

Secondo quanto riportato da un articolo di Psicologi dello Sport, vi è una correlazione tra l’attività fisica, il movimento, la pratica sportiva, e la riduzione dei principali sintomi dell’ADHD. Questi studi sottolineano come il praticare una attività sportiva contribuisca a migliorare le funzioni esecutive.

Inoltre, un articolo su “Al Centro Roma” mette in evidenza come lo sport possa promuovere il potenziamento delle capacità socio-cognitive e di apprendimento nei bambini con diagnosi di ADHD. Tale coinvolgimento sembra avere un impatto positivo sulle loro abilità cognitive, migliorando l’autostima.

La scelta di uno stile di vita sportivo da parte di pazienti affetti da ADHD sembra, quindi, portare diversi benefici, non solo dal punto di vista fisico ma anche da quello cognitivo e socio-emotivo.

L’attività fisica può dunque rappresentare un elemento integrativo e complementare nelle strategie di cura dell’ADHD, contribuendo a mitigarne i sintomi e a migliorare la qualità della vita, sia nei giovani sia negli adulti affetti da questo disturbo.

ADHD ed il sonno

Secondo quanto indicato da un articolo della Sleep Foundation, l’ADHD può impattare sul sonno in molti modi diversi. Le persone affette da ADHD possono sperimentare difficoltà nell’addormentarsi, frequenti risvegli notturni e un rischio più elevato di altri disturbi del sonno. Da notare che, per quanto chi soffre di ADHD sia più incline a soffrire di questi disturbi, spesso la diagnosi può non essere formulata.

Sebbene i farmaci possano contribuire al miglioramento dei sintomi legati all’ADHD, la scelta di modifiche comportamentali e l’adozione di una routine serale più opportuna possono entrambi risultare utili nel favorire un sonno più ristoratore.

Secondo quanto riportato da un altro articolo della Sleep Foundation, anche la carenza di sonno può accentuare i sintomi dell’ADHD. La privazione del sonno è associata a manifestazioni quali irritabilità, iperattività e difficoltà di concentrazione, tutti sintomi comuni nel quadro dell’ADHD. In aggiunta, la mancanza di sonno può incrementare il rischio di sviluppare altri disturbi che, a loro volta, possono contribuire all’aggravamento dei sintomi legati all’ADHD.

ADHD e la Floriterapia

La Floriterapia rappresenta un approccio alternativo che sfrutta le proprietà dei fiori per favorire il benessere emotivo e fisico. Attualmente, sono disponibili sul mercato due miscele di fiori australiani, fortemente indicate in contesti specifici. Tra esse spiccano “Stress Stop” e “Concentration”, entrambe associate all’ottenimento di significativi successi. Ovviamente vagheggio e mi piacerebbe pensare che si debba a loro (ma non è così), la vittoria di Sinner ai recenti Open di Australia di tennis, risultato questo che trovo meritevole di particolare menzione.

Quando vengono utilizzate in periodi di trattamento medio-lunghi, queste miscele sono capaci di produrre un effetto calmante e riequilibrante.

ADHD e la meditazione

Chiudo l’argomento provando a dire la mia sulla meditazione. Si tratta di una pratica che ha radici antiche in molte tradizioni spirituali e filosofiche. La meditazione richiede, solitamente, il concentrarsi su un oggetto, un pensiero, sulla respirazione o su uno stato di coscienza, al fine di raggiungere un livello particolarmente proficuo di calma, consapevolezza e rilassamento. Alcuni aspetti chiave della meditazione riguardano:

Consapevolezza

La meditazione spesso coinvolge l’attenzione consapevole e ciò può aiutare a ridurre lo stress, l’ansia e la tensione. Molte pratiche meditative pongono grande attenzione sulla respirazione, il cui controllo può essere utilizzato per favorire uno stato di quiete mentale e conseguente miglioramento della concentrazione.

La meditazione è spesso associata al rilassamento e può aiutare a liberare la mente da pensieri ricorrenti e preoccupazioni. Può essere inoltre utilizzata anche come strumento di progresso personale. Può contribuire a migliorare la consapevolezza di sé, la compassione e la resilienza emotiva.

Uno studio del 2016 condotto da Bachmann et al. ha evidenziato che la pratica della “mindfulness” può potenziare il funzionamento di specifiche aree cerebrali coinvolte nell’ADHD. La dott.ssa Elena Vlacos ha condotto ricerche cliniche ospedaliere sui benefici della meditazione “mindfulness” nel trattamento del disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività (ADHD). Grazie a questi studi, ha sviluppato un protocollo clinico per i genitori di pazienti affetti, mirato a ridurre stress, ansia e depressione.

Le terapie comportamentali multidimensionali, che includono elementi come l’esercizio fisico aerobico, la respirazione profonda, l’equilibrio e la meditazione, sono state associate a miglioramenti significativi nella riduzione dello stress e nel rilassamento. Questi approcci multidimensionali possono influenzare positivamente i sintomi dell’ADHD, contribuendo a regolare la risposta emotiva. Complessivamente, le evidenze scientifiche sottolineano l’efficacia della “mindfulness” non solo nel contesto dell’ADHD, ma anche nel quadro di altri disturbi, con una crescente conferma di tali benefici nel corso degli anni.

Col prossimo articolo tireremo in ballo la primavera.